La fortuna toglie, la fortuna da. E così in questo strano gioco del “dare-avere”, nonostante la sconfitta casalinga rimediata nell’anticipo di sabato sera contro la corazzata Umana Venezia, l’Enel Basket Brindisi si è ritrovata alla Final Eight di Coppa Italia. Un risultato raggiunto grazie alla vittoria in extremis (dopo un over time) di Avellino su Trento, con gli irpini spinti nel finale dai canestri “ignoranti” del folletto Marques Green, punti pesanti che hanno portato la formazione dell’ex Andrea Zerini, già qualificata, al successo e alla conseguente estromissione dalle prime otto proprio di Trento che, in caso di vittoria, avrebbe relegato l’Enel Brindisi al decimo posto.
Invece, dopo aver fallito l’obiettivo lo scorso anno, alla kermesse di Rimini, in programma dal 16 al 19 febbraio, questa volta Brindisi ci sarà e anche meritatamente. L’unico rammarico, ma a questo punto conta poco, è che la formazione biancoazzurra si presenterà da ottava classificata e di conseguenza sarà l’avversaria dell’Olimpia Milano, leader del campionato.
A guardare il bicchere mezzo pieno si tratta senza dubbio di un buon risultato, anche se, a voler essere pignoli, l’Enel Brindisi avrebbe potuto liquidare la pratica Final Eight con minori affanni e sopprattutto senza rischiare di ritrovarsi fuori dalle prime otto, dipendendo così dai risultati delle dirette concorrenti.
Troppi i punti lasciati per strada e le occasioni fallite da Nic Moore e compagni, troppe le distrazioni che hanno rischiato di compromettere un obiettivo che, per la qualità della pallacanestro espressa e per la forza mostrata dal roster biancoazzurro, Brindisi ha comunque meritato.
Brindisi, infatti, dopo la pausa (il campionato si ferma per una settimana) dovrà ripartire proprio da qui. Ovvero dalla consapevolezza che, in un campionato modesto come questo di Lega A, questa squadra ha tutti i numeri per poter puntare in alto. Non fosse altro perchè questa la New Basket, sconfitte a parte, ha dimostrato di poter tenere testa a tutte le sue avversarie, in particolar modo alle big di questo torneo. Infatti contro Milano, Avellino, la stessa Venezia o Reggio Emilia, i biancoazzurri hanno subito delle battute d’arresto ma uscendo dal campo sempre a testa alta.
Ora, con la qualificazione alla Final Eight in tasca ed un girone di ritorno da affrontare, coach Meo Sacchetti dovrà provare ad alzare l’asticella. Fermo restando che la strada che porterà al recupero di Kris Joseph (la cui assenza si sta facendo notare) è ancora lunga, bisognerà lavorare per migliorare ulteriormente, limare i passaggi a vuoto e soprattutto trovare il giusto equilibrio difensivo, in particolar modo a rimbalzo. Non è un mistero infatti che questa squadra sin dalla prima partita di campionato ha ceduto troppi rimbalzi ai suoi avversari, sia in fase offensiva che difensiva. Il che significa la possibilità di concedere seconde opportunità offensive. E’ accaduto, ad esempio, sabato sera contro Venezia. I lagunari hanno letteralmente dominato sotto le plance, approfittando proprio dei 15 rimbalzi offensivi concessigli dai biancoazzurri.
Inoltre, un talento come Nic Moore dovrà cominciare a mostrarsi continuo, sicuro e in grado di far giocare la squadra. Spesso il rookie biancoazzurro si estranea dal match, subisce in difesa e non è in grado di incidere sulla partita. E’ accaduto a Capo d’Orlando e anche sabato contro Venezia, solo per citare le ultime due partite, che hanno rappresentato due occasioni perse dall’Enel Brindisi per qualificarsi alla Final Eight senza patemi d’animo e soprattutto potendo beneficiare di una situazione di classifica migliore.
Intanto il presente racconta di una squadra che, difficoltà a parte, ha raggiunto il primo obiettivo stagionale. Un traguardo che però non sarà sufficiente per affrontare il girone di ritorno pensando che la strada sarà in discesa. Del resto la classifica corta impone di non abbassare la guardia, perchè se questa squadra vorrà conquistare i play off dovrà completare il suo processo di maturazione. Ovvero dovrà cominciare ad evitare quegli errori che finora sono stati letali. La partita contro Venezia, ad esempio, è la testimonianza che in questo sport tecnica e agonismo a volte non bastano. Ma per compiere il salto di qualità servono anche maturità ed intelligenza cestistica, che in una parola sola significa lucidità.
Tradotto. Domenica sera coach Walter De Raffaele si è ritrovato ad affrontare Brindisi senza tre giocatori (Peric, Filloy e Tonut). Ciò ha comportato rotazioni ridotte e di conseguenza una situazione falli che ad un certo punto è diventata difficile da gestire. Dopo un time out Sacchetti ha ordinato di giocare sul lungo (Ejim) che ha commesso il quinto fallo, mentre i “piccoli” biancoazzurri non sono stati lucidi ad impegnare in difesa Heynes, vero mattatore del match, rimasto in campo con tre falli per tutto il secondo tempo.
Per fortuna arriva la pausa, necessaria per ricaricare le batterie dopo il tour de force di queste ultime gionate. Quindici giorni in cui Brindisi potrà lavorare con maggiore serenità per preparare bal meglio il girone di ritorno e la Final Eight di Coppa. Due settimane che saranno utili a staff tecnico e squadra per insistere su un concetto fondamentale: questa Enel Brindisi se riuscirà a migliorare nelle piccole cose e imparerà ad essere più continua, dopo la Final Eight potrà continuare a togliersi tante soddisfazioni.
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