April 30, 2025

Nell’imminenza della presentazione delle liste per il rinnovo del consiglio provinciale si configura un problema politico di non poco conto. Il centrosinistra brindisino, infatti, intenderebbe candidare tra le proprie fila il sindaco di Brindisi Mimmo Consales, coinvolto in prima persona in diverse inchieste penali particolarmente eclatanti ed addirittura rinviato a giudizio due volte durante il suo mandato amministrativo. Pur adottando un profilo garantista e quindi confidando nell’ordinamento giuridico italiano che prevede i tre gradi di giudizio, io ed il partito che rappresento non possiamo non rilevare un nodo politico ed anche una questione di opportunità particolarmente importanti.

Le coordinate entro cui ragionare dovrebbero essere note. Il centrosinistra rappresenta – per identità vorrei dire genetica – un sistema di valori e di princìpi ben riconoscibili per i quali la questione morale non può essere una opzione trascurabile. L’elettorato di centrosinistra – ma, più in generale, i cittadini del nostro territorio – da tempo chiedono ed anzi pretendono dalle classi dirigenti un grado sempre maggiore di trasparenza, responsabilità, senso dello Stato; a costoro (al loro potere di giudizio e di scelta, intendo), è necessario portare un rispetto alto, certamente più alto di quello che si va configurando in queste ore.

Consales affronti le sue vertenze giudiziarie, e l’auspicio è che il primo cittadino di una grande città come Brindisi le risolva dimostrando la propria innocenza e guadagnando le diverse assoluzioni. Resta tuttavia in piedi, in tutta la sua evidenza, l’urgenza di una serie di spiegazioni: ad esempio, come si possa amministrare serenamente una comunità complessa quale quella brindisina mentre si è trafitti dalle inchieste e dai processi penali; o come si possa considerare, in tale inghippo, l’ipotesi di una nuova candidatura per ricoprire altri incarichi istituzionali. Il messaggio che rischia di passare è evidentemente distorto, perché è quello di un risiko consumato nella clausura delle segreterie di partito, ignorando peraltro il corso della giustizia, in modo che i tasselli – le posizioni di potere, i gruppi di pressione, le correnti o chissà che altro – vadano al loro posto. E’ quindi al segretario provinciale del PD Maurizio Bruno che indirizzo la mia riflessione: riprenda in mano la sua responsabilità perché, dinanzi a questo quadro, sarebbe stato auspicabile riflettere mille volte sull’opportunità di candidare Consales, plausibilmente rischiando di danneggiare il centrosinistra anche nelle scadenze elettorali prossime venture. Quanto a SEL, stando così le cose, non presenteremo alcun candidato in quella lista, per la semplice ragione che nessun nostro esponente potrebbe accettare una condizione troppo oltraggiosa nei confronti dell’elettorato.

COMUNICATO UFFICIO STAMPA MATARRELLI

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