August 13, 2025

I Carabinieri della Stazione di San Vito dei Normanni hanno tratto in arresto in flagranza di reato l’80enne Vito Chirico, per detenzione abusiva di arma.

L’uomo in seguito a una perquisizione domiciliare è stato trovato in possesso di una pistola a tamburo cal. 10,4 marca Glisenti con matricola abrasa, sottoposta a sequestro.

Su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, dopo le formalità di rito, Chirico è stato posto agli arresti domiciliari.

 

Aggiornamento del 01/09/2016

Su richiesta del legale del Sig. Chirico pubblichiamo quanto segue:

 

In data odierna il Sig. Chirico, assistito dal sottoscritto difensore, è stato rimesso in libertà a seguito della revoca della misura cautelare che era stata disposta a fronte delle indagini svolte dai Carabinieri di San Vito dei Normanni.

Il Giudice per le Indagini Preliminari, Dott. Luigi Forleo, infatti, ha ritenuto che non sussistesse alcuna delle esigenze cautelari che avrebbero potuto giustificare l’applicazione di una misura cautelare personale, anche in considerazione dell’avanzata età dell’indagato (83 anni) e del suo precario stato di salute.

 

Il Chirico, in particolare, nel corso dell’interrogatorio di convalida ha chiarito che non ha mai posseduto la pistola sequestrata e che questa, in realtà, è sicuramente appartenuta al suo defunto genitore, militare della Guardia di Finanza. Lo stesso indagato non era neppure a conoscenza del fatto che l’arma si trovasse nell’antico comò dell’abitazione in cui attualmente è soltanto domiciliato (non essendo l’immobile di sua proprietà) da alcuni anni a causa di complesse vicende giudiziarie che hanno coinvolto tutta la sua famiglia.

 

L’arma in questione, infatti, è un’antica pistola “Glisenti Brescia 1905”, un tempo adottata come pistola d’ordinanza nel Regno d’Italia (proprio i revolver di questo tipo, c.d. Bodeo, calibro 10,35 vennero prodotti sin dal 1874 per entrare a far parte della dotazione della Guardia di finanza, dell’Artiglieria e del Genio). Data la vetustà dell’arma, la matricola risulta solo “parzialmente leggibile”, ma non “abrasa” come erroneamente riportato.

Non vi sono, comunque, relazioni con fatti risalenti al 2008 pur citati dalla stampa, ma ormai definiti con sentenza irrevocabile la cui pena è stata, peraltro, già espiata dall’indagato.

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