Se siete sopravvissuti alla cena della vigilia di Natale, al pranzo di Natale e al pranzo di Santo Stefano, potete ritenervi persone fortunate o brave perché vi siete sapute controllare. Si sa, è difficile controllarsi nel mangiare quando si è in compagnia e sulla tavola c’è ogni ben di Dio. Nei giorni di festa è normale vedere sulle tavole molte varietà di cibarie e vivande perché gli ospiti fanno a gara a portare qualche loro specialità.
Quando, però, si esagera il piacere sovente diventa sofferenza. Infatti, molte persone già a fine pasto non si sentono bene per il fatto che hanno esagerato a mangiare e bere. Il problema di quando si sta insieme è che l’uno influenza l’altro e, quindi, non ci si accorge di mangiare più di quello che il proprio stomaco sopporta. Un errore frequente che viene fatto durante i pranzi festivi è quello di voler “assaggiare” tutto quello che è in tavola. Un trucco per mangiare di meno è quello di masticare abbondantemente piccoli bocconi. Vi garantisco che non è un’azione facile!
Poiché i pranzi festivi sono abbondanti, consiglio di saltare la cena del giorno prima, la cena del giorno della festa e, se occorre, anche la colazione del giorno dopo. La cosa peggiore per la salute è quella di mangiare (una qualsiasi cosa) quando lo stomaco è ancora pieno. Quando si mangia a stomaco pieno, il nuovo cibo (anche se fresco e sano) non sarà digerito adeguatamente e non sarà utile dal punto di vista nutrizionale.
Un tempo, nelle vigilie delle grandi festività, era consuetudine fare digiuno. Probabilmente, questa norma aveva una motivazione più igienica che religiosa. Ricordo, infatti, quando io ero piccolo, che nelle vigilie delle grandi festività si faceva digiuno e non si mangiava carne. Il motivo di ricorrere ogni tanto al digiuno serve a far riposare lo stomaco nella sua attività digestiva. È nella natura delle cose l’alternanza fra l’azione ed il riposo. Come l’organismo nella sua totalità ha bisogno di riposo dopo un periodo di lavoro così anche ogni singolo organo e, quindi, pure lo stomaco.
Infatti, come è necessario riposare dopo una lunga camminata o una intensa corsa così, dopo una grande abbuffata, è necessario non mangiare finché lo stomaco non si libera completamente. Pertanto, buona norma sarebbe quella di digiunare almeno 24 ore dopo una grande mangiata. A rendere più facile il controllo alimentare durante le feste sarebbe utile prendere l’abitudine di fare un giorno di digiuno settimanale. In questo modo, ci si allena e si è preparati per quando capitano le grandi ricorrenze festive e goderecce.
Ovviamente, il discorso dell’autocontrollo a tavola sarebbe più facilitato, se accettassimo e seguissimo nella vita quotidiana la filosofia “mangiare per vivere e non vivere per mangiare”. Personalmente, penso che siamo stati creati per godere la vita alla massima espressione. Ma i piaceri non sono tutti uguali. Infatti, ci sono piaceri più duraturi e più intensi. I piaceri più intensi sono di breve durata e sono legati alla fisicità mentre quelli più duraturi scaturiscono dalle emozioni, dalla mente e dallo spirito. I piaceri intensi possono avere effetti collaterali negativi.
Scherzosamente, spesso dico che i piaceri duraturi sono quelli che proviamo dal naso in su mentre quelli più forti sono i piaceri che percepiamo dalla bocca in giù. Concludo questo articolo di fine anno ricordandovi di sprecare meno cibo e darne a chi è meno fortunato di noi. Buon fine anno e buon inizio.
Continua…
Rocco Palmisano
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