Il 20 novembre 2025, i Carabinieri della Stazione di Francavilla Fontana hanno eseguito un’ordinanza applicativa della custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Brindisi su richiesta di questa Procura della Repubblica nei confronti di un 20enne di origine gambiana residente a Francavilla Fontana, indagato per i reati di tentata estorsione aggravata e atti persecutori.
L’indagine riguarda una serie di gravi condotte attuate a Francavilla Fontana (BR) tra il 16 settembre 2025 e il 5 novembre 2025. L’indagato è accusato di aver posto in essere atti idonei a costringere con minaccia la persona offesa, una consulente del lavoro, a formalizzare un contratto di lavoro al quale egli non aveva titolo. Le condotte contestate sono state caratterizzate da un progressivo innalzamento della carica offensiva; in particolare:
– in data 16 settembre 2025, l’indagato si è recato presso lo studio della professionista e l’ha minacciata di morte, più volte, anche in presenza dei militari intervenuti;
– in data 30 settembre 2025, l’indagato si è recato nuovamente presso lo studio armato di martello, sferrando diversi colpi alla porta e danneggiando la vetrina. Ha inoltre cosparso l’ingresso dello studio e il marciapiede di liquido infiammabile, con l’intenzione di appiccare un fuoco con un accendino, venendo bloccato solo grazie all’intervento di alcuni passanti;
– in data 5 novembre 2025, l’indagato è tornato nello studio per reiterare le intimidazioni: rivolgendosi a una collaboratrice, ha gridato le parole “uccidere, uccidere” destinate alla persona offesa.
Le condotte reiterate di molestia e minaccia hanno causato alla vittima un perdurante e grave stato d’ansia e paura, costringendola a mutare le proprie abitudini di vita.
Il Giudice ha ritenuto sussistenti gravi indizi di colpevolezza e concrete esigenze cautelari, evidenziate dall’estrema gravità dei fatti e dalla pericolosità dimostrata dall’indagato e la custodia cautelare in carcere è stata ritenuta l’unica misura adeguata e proporzionata, idonea a garantire l’incolumità della persona offesa e a impedire la reiterazione di analoghe condotte delittuose e l’avvicinamento.
