April 30, 2025

Slide estrapolata dalla relazione di Arpa Puglia da cui si evince il calo di PM10 in vigenza dell'ordinanza sindacale di spegnimento dei camini (Fonte Ass. Ambiente)

Slide estrapolata dalla relazione di Arpa Puglia da cui si evince il calo di PM10 in vigenza dell’ordinanza sindacale di spegnimento dei camini (Fonte Ass. Ambiente)

“Nessun risentimento ma sorpresa certamente; e non solo in relazione alla scelta dell’amministrazione comunale di Torchiarolo ma anche per le dichiarazioni che leggiamo da parte di Legambiente Brindisi. Soprattutto se si considera che in più occasioni l’associazione ambientalista brindisina si è espressa sul tema tramite un professionista che è anche ‘consulente ambientale del Comune.

E’ appena il caso di ricordare l’Aia per la centrale di Cerano è Ministeriale per cui non è alla Regione che spetta spiegare le scelte relative alla concessione del provvedimento autorizzativo. Ad ogni modo gli elementi tecnici che stanno alla base del Piano di risanamento sono chiaramente sintetizzati nella relazione di Arpa Puglia che sottolinea come i dati sugli sforamenti siano migliorati sensibilmente nel periodo di vigenza dell’ordinanza di spegnimento dei camini”.

Così l’Assessore alla Qualità dell’Ambiente Lorenzo Nicastro in relazione alla nota alla stampa inviata dalla sezione brindisina di Legambiente sul caso Torchiarolo.
“Per quanto riguarda la vicenda della costituzione civile: la Regione Puglia non ha mai ricevuto la notifica del decreto di citazione diretta a giudizio, in quanto non è stata inserita tra le persone offese, al contrario di quanto avvenuto per il Ministero dell’Ambiente, della Provincia di Brindisi e del Comune di Brindisi. Ha potuto richiedere la costituzione sono nell’iminenza dell’udienza. L’istanza è stata respinta dal giudice che ha ritenuto la Regione non legittimata alla costituzione”.
“In relazione a tutti gli altri approfondimenti che si vogliono fare sul caso non abbiamo mai considerato superfluo scendere più nel dettaglio avendo tuttavia l’obbligo di cominciare ad intervenire sulla base delle prime evidenze. Rispetto a quei dati si è intrapresa la via di un primo contenimento attraverso gli interventi di installazione dei filtri e, quindi, di richiesta di riapertura dell’Aia per Cerano, a prescindere dalla prossimità della scadenza della stessa.

Ad ogni modo – prosegue Nicastro – i contenuti del protocollo d’intesa che riguardavano i filtri da installare e le somme da ricevere dalla Regione è stato sottoscritto anche dal Comune. A questo punto, vorrei porre io una domanda: rispetto alla necessità di tutela della salute cosa impedisce al sindaco di rispettare gli impegni dell’accordo con Regione, Provincia ed Arpa e di impegnare le somme ricevute per avviare le attività sui camini e nel frattempo approfondire le altre questioni? Questo permetterebbe nell’immediato di evitare gli sforamenti e, conseguentemente, l’apertura di procedure di infrazione comunitaria”.

 

COMUNICATO STAMPA LORENZO NICASTRO – ASSESSORE REGIONALE ALL’AMBIENTE

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