May 1, 2025

Una vera e propria mazzata per il Brindisi Football Club e un duro colpo per l’intera città, costretta ora a fronteggiare un’immagine compromessa a livello nazionale dopo i gravi episodi di violenza sugli spalti nella gara contro il Città di Fasano.
Un danno sportivo, ma anche sociale ed economico, che ricade su città, squadra, tifosi e sull’intero movimento calcistico locale.

Il Giudice Sportivo ha emesso un verdetto severissimo: sconfitta a tavolino per 3-0, una multa salata da 6.000 euro, il risarcimento dei danni e quattro partite casalinghe da disputare a porte chiuse. Una punizione che pesa come un macigno sul club, costretto a rinunciare al supporto del proprio pubblico in un momento cruciale della stagione. La prima di queste sfide sarà contro l’Angri, una gara chiave per la lotta salvezza, dove il supporto passionale rappresentava quel valore aggiunto che avrebbe potuto fare la differenza.

Oltre al danno sportivo, il club dovrà affrontare pesanti ripercussioni finanziarie. L’assenza del pubblico comporterà la perdita degli incassi di quattro gare e potrebbe costringere la società a rimborsare gli abbonati per tre di queste. Unica possibile eccezione è la “giornata pro Brindisi”, evento non ancora indetto, ma che tradizionalmente prevede il pagamento anche per gli abbonati. In ogni caso, considerando il forte legame tra la tifoseria e la squadra, è probabile che molti decidano di rinunciare al rimborso. Un’opzione intelligente potrebbe essere quella di offrire sconti sugli abbonamenti della prossima stagione, come gesto di riconoscenza verso chi continua a sostenere il club nonostante le difficoltà.

L’onda lunga di questi scontri non si limita alle sanzioni sportive ed economiche: l’immagine della città e della sua squadra ne esce fortemente danneggiata. Non spetta a chi commenta valutare una eventuale preordinazione, ma un fatto è certo: ancora una volta, il comportamento di una minoranza irresponsabile mette in ginocchio l’intero ambiente calcistico brindisino. L’arrivo di Daspo per i responsabili è inevitabile: chi ha scambiato il senso di appartenenza per un pretesto per sfogare la propria rabbia sarà allontanato dagli stadi per anni.

Ora serve una riflessione profonda su come evitare che episodi simili si ripetano. È necessario un cambio di mentalità per il bene del club, della città e dei tifosi veri. Ma soprattutto, serve una reazione immediata da parte della squadra guidata da Ragno: il Brindisi deve rialzarsi subito. Perché in questa storia i teppisti non possono e non devono vincere.

Ore.Pi.

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