“Più che fare un discorso, voglio rivolgere un appello alla nostra città …”: è stato subito chiaro e per nulla casuale l’incipit del saluto rivolto dall’Arcivescovo di Brindisi-Ostuni, Mons. Giovanni Intini, nella festa dei santi protettori, alla comunità brindisina ed in particolare a chi “ricopre responsabilità di qualsiasi natura” .
Come a spiegare che il tempo delle sole parole è finito e che deve iniziare, per la Città, il tempo nuovo dell’unità e della concordia.
La Cisl ha apprezzato i contenuti dell’appello, condividendo l’esigenza che siano azzerati i toni violenti dello scontro e della contrapposizione per costruire, invece, relazioni dialettiche capaci di esprimere posizioni pur diverse; ma senza demonizzare quelle degli altri.
L’assenza di dialogo, infatti, sia istituzionale, sia politico, sia sociale, non solo destina tutti ad una contrapposizione fine a se stessa ma indebolisce le dinamiche sociali, specie se si valuta che nessun soggetto in campo potrà mai ritenersi unico portatore di verità o di soluzioni inoppugnabili.
Brindisi è l’emblema delle transizioni epocali che stanno caratterizzando il nostro Paese, quella industriale ed ambientale su tutte; dinamiche le cui soluzioni travalicano i confini territoriali e, talvolta, persino quelli nazionali.
Dividersi è, di fatto, perdere capacità contrattuale nei confronti dei soggetti decisori che sono legittimati ad assumere scelte in un’ottica di interesse generale.
Il caso della Centrale Federico II, i processi sia di decarbonizzazione del sistema produttivo brindisino che di reindustrializzazione, sono emblematici dello sforzo di unità imprescindibile e di sano pragmatismo necessari per non subire scelte calate dall’alto, che non siano cioè partecipate né contrattate e, dunque, non condivise con la comunità.
Ancora illuminanti, al riguardo, le parole di Mons. Arcivescovo, quando chiede che sia tessuta con pazienza una rete di relazioni e legami che aiutino tutti a diventare protagonisti dello sviluppo della città, costruttori di bene comune nella legalità, di percorsi condivisi nel rispetto delle diversità ma convergenti nell’unico obiettivo di far crescere la città, affinché si confermi sempre di più casa comune.
La Cisl territoriale si ritrova in tutto ciò, per i propri caratteri valoriali “quali la libertà, la giustizia, la tolleranza, la solidarietà, la partecipazione”, per i principi di cattolicesimo democratico e riformismo laico cui fa riferimento e per la Dottrina sociale della Chiesa cui si ispira.
Valori e principi che si inverano nelle opzioni della partecipazione, appunto e della corresponsabilità sociale, che caratterizzano da sempre la nostra azione di tutela e di rappresentanza, in questo territorio, come nel resto del Paese.
L’appello dell’Arcivescovo si conclude con l’ esortazione a ritrovare “la limpidezza della coscienza e la bellezza di relazioni e legami vissuti con paziente costanza” e propone a tutti, nessuno escluso, sul piano personale e su quello comunitario, un criterio innovativo che faccia ripartire da subito le dinamiche istituzionali e sociali che riguardano Brindisi.
La Cisl territoriale, con tutte le Federazioni di categoria continuerà ad essere come sempre impegnata nel costante compito di sollecitazione, per l’unità d’intenti e per fare rete, nei confronti di tutti i livelli istituzionali, di tutte le forze politiche e di tutti gli Enti strumentali pubblici.
Rimane, in noi, la consapevolezza che Brindisi, in tutte le sue componenti, attribuirà significato realmente generativo al messaggio di Mons. Intini, solo maturando una visione condivisa per lo sviluppo sostenibile, per la salvaguardia occupazionale nei processi di transizione industriale ed ambientale in corso e per politiche sociali – sanità, assistenza sociosanitaria, diritto allo studio, qualità della vita, diritto all’abitare ecc. – che siano concepite e rese esigibili nel segno dell’appropriatezza.
Luigi Spinzi
Segretario Generale Cisl Brindisi-Taranto
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