La recente chiusura notturna di Postamat in 145 comuni della Puglia, altri in Basilicata e nella zona di Benevento in Campania, dalle ore 19:00 alle 8:30 del giorno dopo – sarebbero 11 nella provincia di Taranto e 20 in quella di Brindisi – è una scelta francamente paradossale giacché motivata con la necessità di prevenire furti ed atti vandalici.
Un simile provvedimento, però, trasmette un messaggio allarmante: contrastare l’illegalità vorrà dire togliere, da oggi in poi, servizi essenziali ai cittadini?
Decisione che sarebbe ancor più contraddittoria se si considera che Poste Italiane è società a prevalente partecipazione pubblica, con circa il 65% del capitale detenuto tra Ministero dell’Economia e delle Finanze e Cassa Depositi e Prestiti e la sua missione, oltre al ruolo economico, prevede esplicitamente il sostegno allo sviluppo sociale e territoriale del Paese nella sua interezza, accompagnando le comunità locali e promuovendo il benessere dei cittadini.
Impresa nobile e utile ai bisogni specie delle piccole comunità a rischio marginalizzazione territoriale laddove, sprovvisti anche di sportelli bancari, la scarsa copertura della rete internet compromette l’utilizzo di servizi digitali, limitando di fatto la possibilità dei cittadini di gestire i propri risparmi, nonostante la disponibilità economica.
Come Adiconsum chiediamo con forza, dunque, che non siano i servizi a dover arretrare davanti alla criminalità.
La vera risposta agli episodi di furti e rapine non è la chiusura degli sportelli, bensì l’investimento in sicurezza e controlli, attraverso un maggiore presidio del territorio, il coinvolgimento delle Forze dell’ordine nelle ore più a rischio e l’adozione di soluzioni tecnologiche più efficaci.
Solo con una presenza stabile e sicura dello Stato – anche attraverso la fruibilità di tutti i servizi postali – si garantisce coesione sociale e sviluppo.
Al contrario, iniziare con il limitare il servizio di Postamat nei piccoli comuni rischia di accelerare anche altrove processi di esclusione e di marginalizzazione.
La sicurezza non si costruisce con le chiusure ma con più presenza, più Stato, più servizi.
Gianfranco Solazzo
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