June 16, 2025

Il gasdotto TAP  nel brindisino  sarebbe un intollerabile sopruso perché il nostro territorio, a differenza di quello leccese, è da anni devastato da insediamenti industriali pericolosi: una mega centrale a carbone  nella  zona di Cerano a pochi chilometri dal capoluogo e un’altra (sempre a  carbone) a ridosso del centro abitato, ulteriori impianti  di produzione energetica di vario tipo, il grosso stabilimento petrolchimico e numerosi complessi  industriali che pesano come un macigno sulla vivibilità e le capacità di sviluppo della nostra comunità.
Un territorio che ha bisogno di ottenere la riduzione del pesantissimo impatto ambientale da anni subito e non certo di vederlo irresponsabilmente aggravato dagli sventramenti  di coste e dai guasti di un gasdotto che l’influente  classe politica leccese ha allontanato dal suo territorio  dirottandolo,  più o meno apertamente, verso il nostro.
Quel gasdotto  non attraverserà mai la provincia brindisina  per l’opposizione  della nostra comunità che lotterà contro  l’iniqua manovra  così come  ha lottato e continua a lottare contro la realizzazione del rigassificatore.
Il Presidente della Regione Vendola ebbe tempo addietro   ad affermare solennemente  che la costruzione dell’impianto di rigassificazione nella  già disastrata realtà di Brindisi sarebbe stato  “un crimine contro l’umanità” .
Ebbene,  tengano    presente  il Governatore pugliese e il Governo   centrale che la costruzione del   gasdotto  nell’area  brindisina  sarebbe anche essa un “crimine” contro il buon senso, la buona politica e le più elementari esigenze  di giustizia .

Nessuno pensi   di poter portare ad attuazione  l’insano progetto  servendosi di qualche  artificiosa argomentazione  condita da abili quanto infondati pareri tecnici  confidando  nella presunta  debolezza politica  della nostra  realtà.  Gli studi   tecnici  specifici  sono stati già fatti a suo tempo  e,  anche a prescindere dagli effetti dei danni subiti  dal nostro territorio, hanno accertato  che il gasdotto  non si può realizzare a  Lendinuso o a Cerano trattandosi di aree protette  dalla rete  Natura 2000 né a ridosso del Polo Petrolchimico  per l’elevato tasso  di industrializzazione della zona ad alto rischio di incidente rilevante e neppure a nord dell’aeroporto  per la incompatibilità con i piani urbanistici del Comune di Brindisi. Nessuna debolezza politica quindi   perché la forza della nostra comunità  sta nella ferma  opposizione dei  suoi   cittadini   ed anche in quella,  lo speriamo bene,  delle sue rappresentanze    istituzionali  e delle forze politiche locali.
Per  parte nostra,  invitiamo tutte le espressioni della società civile a considerarsi in  stato di  grande agitazione  e ad esprimere , nei modi ritenuti opportuni , la loro protesta  per quanto  potrebbe accadere in danno della nostra città e della nostra provincia. Così come  facciamo appello al Sindaco di Brindisi e ai Sindaci  degli altri comuni della provincia, ai rappresentanti dell’Amministrazione  provinciale  nonché alle espressioni politiche territoriali  perché facciano presente alla Regione  e al Governo  quanto sia iniquo  pensare di realizzare   il gasdotto a Brindisi colpendo ancora una volta  una comunità che ha dato un enorme contributo alle esigenze  energetiche del Paese pagando costi gravissimi  a partire da  quelli  costituiti dalle tante vittime dell’inquinamento  e di incidenti  industriali. Vittime alle  quali spesso non è stata resa giustizia  a causa di carenze  normative e  inadeguatezze dei mezzi di investigazione.

COMUNICATO STAMPA FORUM   AMBIENTE   SALUTE   E  SVILUPPO

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