La Base Logistica delle Nazioni Unite di Brindisi potenzia il suo ruolo di “Centro di Servizi Globale” Onu.
E’ questo l’obiettivo raggiunto oggi dal Governo Italiano con la firma del Protocollo di emendamento all’Accordo di sede tra l’Italia e l’Onu relativo alla Base Logistica delle Nazioni Unite di Brindisi.
E’ stato il sottosegretario agli Esteri e alla Cooperazione Internazionale, Benedetto Della Vedova, a sottoscrivere l’accordo con Anthony Bambury, Assistant Secretary General for Field Support delle Nazioni Unite, che valorizza l’accresciuto ruolo della Base Logistica di Brindisi.
Per Della Vedova “il Protocollo allinea l’accordo sottoscritto nel 1994 alle nuove sfide e i doveri che la Base di Brindisi ha di fronte, in linea con la strategia globale di sostegno sul campo lanciata nel 2010 dal Segretario Generale Ban Ki Moon che ha progressivamente accresciuto il ruolo di Brindisi a sostegno del peacekeeping ONU in tutto il mondo”.

Da allora il ruolo della base in Puglia si è evoluto: da centro di appoggio logistico a “piattaforma multi-ruolo per rispondere a tutti i bisogni del peacekeeping”, dalla pianificazione logistica e tattica delle nuove missioni umanitarie e di pace.
E’ cambiato il nome: oggi il Global Service Center dell’Onu, a cui fanno capo genieri e esperti di IT e’ anche l”hub” delle telecomunicazioni per l’intero sistema delle missioni delle Nazioni Unite, ha detto Branbury dopo la firma del protocollo.
“La scelta delle Nazioni Unite di rafforzare la Base cade in un momento cruciale”, ha commentato Della Vedova, accennando alle “parecchie operazioni umanitarie che di recente sono state condotte nei più difficili teatri di crisi”.
Il sottosegretario ha ricordato come nel 2013, con l’appoggio della base pugliese, sono state condotte 13 operazioni di soccorso, dalla Siria alle Filippine colpite dal tifone Haiyan. Nel 2014 Brindisi ha servito come “hub” per missioni in Iraq, Palestina e AfricaOccidentale dove ha dato un enorme contributo a fronteggiare l’epidemia di Ebola. Una funzione, questa, su cui si è soffermato anche Branbury, che Ban Ki moon aveva nominato “point man” dell’Onu nella risposta all’emergenza.
Questi non assumono le persone in città….sia italiani ed extracomunitari……neanche per un livello più basso…….comunque questa sistema va’ segnalato e denunciato a livello internazionale per chiarezza.