In relazione alle notizie riportate su alcuni organi di stampa riguardanti aggressioni al personale sanitario nel reparto di Psichiatria dell’ospedale Perrino di Brindisi, si ritiene utile fornire alcune informazioni, considerazioni e precisazioni, a tutela degli operatori e dell’utenza. Il reparto di Psichiatria (SPDC, Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura) è l’unico reparto ospedaliero di Psichiatria presente nella Asl Brindisi. Il reparto ricovera i pazienti che hanno bisogno di cure specialistiche psichiatriche urgenti, sia in regime di ricovero volontario che in regime di Trattamento Sanitario Obbligatorio, secondo le norme e le procedure di legge.
“Si tratta cioè – spiega il direttore SPDC, Alessandro Saponaro – di pazienti in fase di scompenso clinico, indipendentemente dal fatto che soffrano di un disturbo psichiatrico su base “cronica’, o che siano pazienti di recente o nuova diagnosi. Nei casi di pazienti che pervengano al Pronto Soccorso dell’ospedale in fase di intossicazione o astinenza da alcol o da sostanze, queste condizioni sono di competenza del Pronto Soccorso; qualora persistano disturbi psicopatologici o comportamentali anche alla risoluzione dell’intossicazione/astinenza, il Pronto soccorso chiede consulenza psichiatrica, che valuta la necessità o meno di ricovero in SPDC. I ricoveri durano il tempo necessario ad ottenere una remissione clinica dei pazienti, tale da consentirne la dimissione in buone condizioni di compenso. La prosecuzione delle cure viene affidata ai Centri di Salute Mentale del territorio Asl, o a eventuali specialisti di libera scelta, in alcuni casi. Nella maggioranza dei pazienti ciò avviene entro un tempo medio di 10-15 giorni. Per una minoranza di pazienti possono verificarsi ricoveri protratti, a causa di tempi più lunghi per ottenere il miglioramento clinico, o per difficoltà di ricollocazione sul territorio, che non consentono una dimissione in sicurezza. In ogni caso, l’impegno di tutti gli operatori del SPDC è da sempre quello di offrire accoglienza, cure e relazioni umane e terapeutiche per tutti i pazienti ricoverati, che alla fine della degenza tornano alle loro famiglie e alle loro vite, avendo superato la ‘crisi’. Pazienti e famiglie possono pertanto affidarsi al SPDC con la certezza di ricevere aiuto efficace in ambiente protetto. Gli eventi avversi di tipo aggressivo che hanno coinvolto i nostri operatori – prosegue Saponaro – costituiscono motivo di profondo dispiacere e impongono la massima attenzione, attenendo all’integrità fisica ed emotiva dei lavoratori, impegnati in un lavoro spesso impegnativo e difficile, che hanno il diritto di svolgere nelle condizioni di massima sicurezza possibile. A loro si esprime la massima solidarietà. Nello specifico, si tratta di episodi avvenuti senza una vera e propria premeditazione da parte dei pazienti ricoverati, a causa di reazioni impulsive o di agitazione causata dalla loro condizione di acuzie psicopatologica; i pazienti stessi ne hanno successivamente sofferto emotivamente. Non sono pertanto da ritenere eventi connaturati a una presunta e intrinseca ‘pericolosità’ del paziente psichiatrico, secondo un stigma purtroppo ancora presente in parte dell’opinione pubblica. Si tratta in ogni caso di eventi cui è rivolta la massima attenzione, con l’attivazione delle procedure previste dai protocolli aziendali di segnalazione degli eventi avversi, predisposizione di eventuale sostegno psicologico all’operatore oggetto di aggressione, discussione (‘debiefring’) dell’evento”.
Il dottor Saponaro sottolinea che “la direzione Asl, la direzione di presidio Ospedaliero e del SPDC, insieme a tutti gli uffici e organismi Asl preposti, hanno pertanto programmato e intrapreso una serie di azioni di miglioramento organizzativo e strutturale in favore del reparto: tra esse, l’incremento del personale; il rinnovo e la ristrutturazione di alcuni ambienti, dotazioni e arredi, per renderli più accoglienti e funzionali sia per gli utenti che per gli operatori; l’attività di gruppo con i pazienti; la formazione continua sugli operatori. Riteniamo, in conclusione, che la collaborazione di tutti consentirà di proseguire il nostro lavoro, spesso difficile e impegnativo, con aumento della soddisfazione, della qualità e della sicurezza per i pazienti e per il personale. Obiettivo senz’altro raggiungibile, pur in tempi in cui la contrazione delle risorse e la crescente complessità dei casi, mettono a dura prova la resilienza dei servizi di assistenza psichiatrica, sia ospedaliera che territoriale”.
UFFICIO STAMPA ASL BR
Brindisi, 23 luglio 2025
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