Pare proprio che la prima Giunta Carluccio, varata con non poche difficoltà poco meno di due mesi fa, sia prossima a concludere il suo percorso.
Una maggioranza che in questi due mesi, di fatto, non è riuscita nemmeno a garantire la normale amministrazione, visto che le Commissioni, nonostante la formalizzazione che avverrà nel prossimo Consiglio Comunale, sono di fatto impossibilitate a partire, “grazie” all’altissimo senso delle Istituzioni di cui sta dando splendido sfoggio Impegno Sociale che, sino ad oggi, di fatto, rimane comunque parte della maggioranza.
E allora, viste le chiare difficoltà nel reperire numeri che diano almeno la parvenza di una qualche solidità, diviene necessario “reimpastare” la Giunta, distribuendo poltrone in base ai mal di pancia dei vari gruppi a mò di medicina. Vedremo quindi a breve chi sarà/saranno gli “agnelli sacrificali”, scopriremo chi aveva il mal di pancia più forte e probabilmente assisteremo anche a qualche migrazione dagli scarnni dell’opposizione verso un più confortevole posto al sole della maggioranza.
Mentre si susseguono queste riunioni di altissimo contenuto politico e piene di proposte per le innumerevoli emergenze che affliggono la nostra città, la vita reale va avanti.
L’emergenza rifiuti pare non esistere più o quanto meno non pare possedere i requisiti dell’urgenza, nonostante la città sia sporca e nulla che si avvicini anche minimamente al concetto di concretezza è stato fatto in merito al come e al quando iniziare a far partire un nuovo e finalmente sostenibile ciclo dei rifiuti.
L’emergenza sanitaria, oltre che ambientale, nonostante i recenti dati, emersi nel Convegno Mondiale di epidemiologia ambientale tenutosi a Roma, che certificano una verità, nota da tempo, ossia che il PM10 prodotto dalle 3 Centrali Elettriche ha provocato più decessi per tumori (+8% di cui, cancro del pancreas +11%, e cancro della vescica +16%); per malattie respiratorie + 12% e per infarto cardiaco +11%; non hanno prodotto neanche un commento dall’amministrazione, figuriamoci una presa di posizione, utopia una progettualità.
Due esempi questi, per certificare quanto Brindisi sia ostaggio di una politica che, alle emergenze di cui è vittima, sa dare risposte (forse) solo in campagna elettorale.
COMUNICATO STAMPA STEFANO ALPARONE – M5S
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