Il libro “Ho Sognato Robert Johnson” (edizioni Brundisium.net) di Marco Greco continua ad essere una delle opere editoriali più richieste in alcune librerie della città. Lo speaker di Ciccio Riccio ha compiuto un nuovo viaggio musicale narrando memorie ed energie, artisti, complessi e personaggi che vanno ad aggiungersi a quelli elencati nel precedente volume “La città Emergente (brundisium.net 2015). Umori, episodi e visioni, storie di una città di provincia che sorprende, affascina e coltiva speranza. Dopo le presentazioni a Brindisi e in provincia, Marco Greco ritorna a casa. Riportiamo una parte dell’intervista realizzata negli studi di Ciccio Riccio.
– Radiazioni: Dopo il fortunato libro “La Città Emergente” hai deciso di dare nuova vita alla scena musicale cittadina, ma non solo…
– Marco Greco: Il primo volume è stato dedicato essenzialmente alla scena musicale alternativa nata a Brindisi negli anni ’80 nelle sale del Centro Sociale di via S.Chiara e negli studi delle radio locali. Nel nuovo libro i racconti partono dagli anni ’50 e attraversano diverse generazioni. Per ogni capitolo esistono preziosi contributi di musicisti locali, ricordi della mia infanzia e pezzi di storia che si legano strettamente alla musica del periodo.
– Rad.:Per il titolo del nuovo libro hai usato un nome importante della “musica del diavolo”…
– Greco: “Ho Sognato Robert Johnson” si riferisce ad un sogno realmente accaduto e a un brano mai ascoltato prima, suonato e cantato da uno spirito elegante e raffinato nei suoni e nei gesti. Una esibizione suggestiva, intima, difficile da spiegare anche per un appassionato di blues. Robert Johnsono in questo libro rappresenta anche un valore metaforico, il talento che molti artisti vorrebbero avere, una dote a volte nascosta o inespressa che alcuni di essi hanno poi sviluppato nel corso degli anni.
– Rad.: Da queste tue pubblicazioni emerge una città ricca di suoni, dove la musica assume un potere terapeutico…
– Greco: Si tratta di un territorio ricco anche di attività culturali e editoriali. A Brindisi la musica ha sempre viaggiato bene ed ha avuto sempre una grande tradizione. Ascoltare i nostri gruppi e artisti è godimento puro perchè esiste un sound e uno stile tutto brindisino. Gruppi come i Blackboard Jungle, Birdy Hop, Allison Run hanno lasciato traccia della loro storia nell’ indie rock italiano. Oggi Amerigo Verardi continua dritto con forza e vigore a scrivere, inventare e a incidere pezzi e dischi importanti. Anche le nuove generazioni di gruppi e cantautori come i MinimAnimalist, Paola Petrosillo, Marco Maffei, Mezzatesta, Miope e Vincenzo Maggiore riescono a regalarci suggestioni dentro ad ogni singola nota. Senza dimenticare i brindisini erranti Antonio Magli, Angelo Trane, Bungaro, Stefano Ventruto, Valentina Gravili, Rino Pisani, Nicola Andrioli, Max Baldassarre e tutti coloro i quali continuano a suonare con grande frescezza interpretativa e strumentale sotto i diversi aspetti e stili evolutivi e musicali.
– Rad.:Leggere i tuoi libri è come ascoltare la radio. Quanto l’esperienza radiofonica ha influenzato sulla tua scrittura?
– Greco: I capitoli dei due libri sono pensati allo stesso modo di quando preparo i testi per la radio. Sono un appassionato di musica, amo la radio e mi piace scrivere nella speranza di lasciare una piccola ma importante traccia della nostra storia musicale. Il mio è solo un contributo nei confronti della città, quella più nascosta, meno pubblicizzata, ma per questo più vera, sanguigna e creativa che nel corso degli anni ha conosciuto poco i giornali locali, ma che ha ricevuto diversi e importanti riconoscimenti anche a livello nazionale. Nutro la speranza che in futuro si possano generare ancora nuovi spiriti ribelli e ispirati per alimentare quella voglia di identità, partecipazione e cambiamento di cui il territorio necessità, oggi più che mai.
ANTONIO MARRA
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