May 12, 2025

Il Sindacato Cobas del Lavoro ha partecipato nella giornata del 1 Febbraio a due incontri sindacali.

Il primo incontro riguardava i 4 lavoratori impegnati nel settore del Portierato alla Università, il secondo la vertenza Santa Teresa.

Due facce della stessa medaglia, figlie della riduzione di soldi e servizi sul territorio da parte del governo, e dove in tutte e due la Regione dovrà svolgere un ruolo fondamentale pena la chiusura di queste esperienze.

 

Nel primo incontro la volontà comune di Provincia ed Università dovrebbe servire a dare continuità occupazionale ai 4 lavoratori fino alla fine di Aprile, accomunando così il loro destino a quelli impegnati nelle pulizie che hanno la scadenza della gara a quella data.

La Provincia ci ha inoltre informati che gli interventi nel settore della cultura sono ora in capo alla Regione.

La sostituzione della Provincia con la Regione nella convenzione che la legava con Comune ed Università deve diventare l’obiettivo fondamentale per l’intero territorio.

L’Università, attraversata anche essa da problemi di bilancio, ci ha confermato comunque la volontà di proseguire la presenza a Brindisi.

Il forte incremento delle matricole del corso di Ingegneria a Brindisi, passate da 60 dello scorso anno a 91 di adesso, suggeriscono che la scelta realizzata negli scorsi anni di puntare su una presenza nel nostro territorio si è rivelata giusta.

Il Sindacato Cobas ha ribadito con forza, oltre al fatto occupazionale, il diritto allo studio per 250 studenti Brindisini che non possono permettersi altra sede universitaria.

L’appello lanciato dal Cobas a difesa del corso di Ingegneria sta ricevendo solidarietà da più parti ed innanzitutto da parte degli studenti , presenti con un rappresentante alla riunione di stamattina.

La lotta continua a difesa della Università e per il rilancio della Cittadella della Ricerca, elementi fondamentali per traguardare l’ipotesi di un nuovo modello di sviluppo basata su istruzione e ricerca applicata.

 

Il secondo incontro per la Santa Teresa si è concluso con la decisione di evitare i 38 licenziamenti, costruendo una platea unica all’interno del procedimento di mobilità intrapresa per gli altri che termina il 21 Febbraio.

Il tutto allo scopo di avere qualche giorno in più per il tavolo barese della task force, da cui aspettiamo un grosso aiuto alla vertenza stessa.

La preoccupazione maggiore nasce dalla mancanza di fondi a disposizione.

La Provincia di Brindisi, a fronte di un piano industriale presentato dalla Santa Teresa di 5,4 Milioni di Euro per il 2016, ha dichiarato che a fronte di probabili entrate future potrà mettere a disposizione non più di 2 milioni e mezzo di Euro.

La volontà comune dei lavoratori è quindi quella di ritornare a Bari per protestare contro la mancata convocazione della task force, attesa già da alcune settimane.

Prendere tempo è quindi l’obiettivo che ci si prefigge , per aspettare anche il completamento delle decisioni del Governo sulle Province e sulle Partecipate.

 

Un clima di grande incertezza che pesa sempre di più solo sui lavoratori.

Il risparmio auspicato dal Governo Renzi nella decisione di cancellare le Province certamente non sta avvenendo.

Anzi, le città innalzate al ruolo di città metropolitane come Bari riceveranno finanziamenti a iosa mentre altre,come Brindisi , faranno la fame.

Bisogna andare quindi a Bari per rivendicare un sostegno a società come la Santa Teresa che dovranno continuare ad esistere anche dopo la cancellazione delle Province , salvaguardando lavoratori e servizi per la collettività.

 

Per il Cobas Roberto Aprile

No Comments