May 2, 2025

L’intervento del Dott. Teodoro De Giorgio intitolato “La denuncia: Piazza Duomo in mano ai barbari” (clicca qui per leggere) ha scatenato, inevitabilmente, una serie di repliche e di precisazioni.

I ragazzi che hanno partecipato alla serata del 31 Agosto in Piazza Duomo non ci stanno ad essere identificati come incivili e poco attenti al patrimonio storico e culturale del nostro territorio ed hanno sentito l’esigenza di replicare.

 

Dopo un primo intervento di una ragazza che ha scelto di firmarsi con le proprie iniziali intitolato: “Piazza Duomo in mano in barbari? No, Brindisi vittima di ipocriti, farisei, falsi e distruttivi” (clicca qui per leggere), ecco un altro intervento-lettera che riportiamo integralmente ritenendolo utile all’approfondimento di una realtà vitale per la crescita del nostro territorio.

 

Ovviamente l’interessante dibattito resta aperto è Brundisium.net resta a disposizione per chiunque voglia offrire un proprio contributo sull’argomento nell’ottica di un sano e schietto confronto tra opinioni.

 

 

Sono un giovane diciottenne di Brindisi che, seguito il dibattito circa quanto avvenuto nella serata del 31 agosto in Piazza Duomo, intende dare il proprio contributo.

 

Premesso che l’eventuale violazione dei luoghi di culto da parte dei miei coetanei con comportamenti eccessivi è oggettivamente da condannare, le considerazioni fatte dal dott. De Giorgio sembrano creare un’immagine distorta di quelli che sono i giovani brindisini.

 

Stiamo vivendo un momento in cui noi giovani siamo considerati uno dei principali motivi della decadenza brindisina, spesso catologati come incivili e incolti, a questo proposito voglio ricordare che cultura non vuol dire solo rappresentazioni teatrali o concerti di musica colta: cultura è ogni espressione d’arte di ogni genere o forma che sia musica da discoteca o musica classica.

 

Basti pensare come  nelle città della nostra penisola definite vive e ricche, di simili eventi se ne tengono quasi tutte le sere.

In fondo credo che ai giovani competano spazi utili per esternare i nostri stati d’animo e le nostre passioni, perchè dunque isolarli negli angoli più remoti della nostra bella Brindisi?

E’ vero che spesso molti di noi si lasciano un po’ prendere la mano ma è giusto per questo fare di tutta l’erba un fascio?

Bisogna anche riflettere sulla fuga dei giovani da Brindisi il sabato sera per l’assenza di luoghi di ritrovo stimolanti e attivi, e stimolante non è sinonimo di perdizione ma di benessere culturale, perchè una città giovane è una città che guarda al futuro, una città che ha voglia di crescere ed aprirsi a nuove idee.

 

E invece il perbenismo esasperato e preconcetto di molti nostri concittadini rende la nostra città chiusa e poco accogliente anche verso il turismo.

 

C’è da considerare in oltre che con questo tipo di iniziative altri giovani potrebbero trovare interessante il nostro territorio da tempo sottovalutato.

 

Con questo mio pensiero non voglio certo avallare comportamenti lesivi verso il patrimonio artistico della città, ma sollecito un’apertura al nuovo, senza navigare nel conformismo e nei luoghi comuni.

 

Gianluigi Gloria

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