October 20, 2025

C’è una musica che è preghiera messa in scena, teatro dell’anima. Leonardo Leo la scrisse nel 1730 per la festa della Madonna del Rosario, e da allora questo oratorio in due parti ha continuato a parlare di fede, di paure e di speranza. Domenica 19 ottobre, alle ore 20.30, la Basilica di Santa Maria della Vittoria a San Vito dei Normanni ospita “In lode della Beatissima Vergine del Rosario”, pagina rara e preziosa del grande maestro, che torna a vivere nella città che ogni anno gli dedica il “Barocco Festival Leonardo Leo”.

L’appuntamento è realizzato in collaborazione con l’Ardidiocesi di Brindisi-Ostuni in occasione dell’anno giubilare e chiude la finestra estiva della XXVIII edizione del Festival, organizzato dalla Città di San Vito dei Normanni con il Comune di Brindisi, il Ministero della Cultura e la Regione Puglia, con il sostegno della Prefettura di Brindisi. L’ingresso è libero. Info T. 347 060 4118.

Sul podio e al cembalo Cosimo Prontera, che guida l’orchestra barocca La Confraternita de’ Musici e un cast vocale di specialisti: Joan Francesc Folqué (Lisauro, tenore), Carolina Lippo (Rosmonda, soprano), Loriana Castellano (Maria Vergine, contralto) e Francesco Masilla (Furia, basso). L’oratorio fu eseguito per la prima volta l’1 ottobre 1730, «con molto, anzi grandissimo applauso», come recita il frontespizio della partitura, oggi conservata in copia unica presso la Biblioteca diocesana di Münster (Collezione Santini). La scrittura di Leo alterna recitativi semplici e arie di forma “da capo”, duetti e cori che chiudono le due parti dell’opera, e prevede un organico con archi, continuo e un oboe solista in un’unica aria, la struggente “Se vive Rosmonda”.

Il libretto anonimo, ma di grande finezza poetica, mette in scena una parabola drammatica che ruota attorno a quattro personaggi: Lisauro, simbolo della virtù e della costanza cristiana; Rosmonda, la sposa fragile e insidiata dal dubbio; Furia, incarnazione del male e della gelosia; la Vergine, mediatrice e portatrice di salvezza. Dopo il recitativo d’apertura, “Ecco l’alba novella”, in cui Lisauro si prepara a intrecciare corone di rose per Maria, Furia evoca le forze infernali per insinuare nella mente di Rosmonda il sospetto del tradimento. Il dramma cresce fino alla decisione della donna di togliersi la vita ma l’intervento della Madonna capovolge il destino: Rosmonda torna alla vita, Lisauro ritrova la sua sposa e i due insieme intonano un inno di ringraziamento alla Regina del Cielo, mentre Furia è ricacciato nelle profondità degli abissi. Il “Tutti” conclusivo, “Deh, temprate o Serafini”, è un’esplosione di gioia e di luce, in cui la musica diventa – per usare le parole di Benedetto Croce – «religione che si fa arte e arte che si fa religione».

L’oratorio è un capolavoro di equilibrio formale e teatralità. Leonardo Leo costruisce una drammaturgia musicale di grande efficacia, in cui i recitativi diventano momenti di introspezione psicologica, e le arie – in particolare quelle di Rosmonda – disegnano un percorso emotivo che anticipa la sensibilità del Settecento maturo. L’ascolto dell’oratorio restituisce alla musica il suo potere originario: farsi preghiera e racconto. “In lode della Beatissima Vergine del Rosario” è ancora oggi un atto di fede in musica, una storia che attraversa tre secoli per ricordare – con le parole di Paul Claudel – che l’arte «non si accontenta di piacere: vuole persuadere, commuovere, convertire».

San Vito dei Normanni – Domenica 19 ottobre, ore 20.30, Basilica Santa Maria della Vittoria

In lode della Beatissima Vergine del Rosario
In collaborazione con l’Arcidiocesi di Brindisi-Ostuni in occasione dell’anno giubilare

Oratorio, musica di Leonardo Leo, autore del libretto anonimo
Joan Francesc Folqué tenore, Carolina Lippo soprano, Loriana Castellano alto, Francesco Masilla basso
Orchestra barocca La Confraternita de’ Musici | Cosimo Prontera direttore

Ufficio Stampa «Barocco Festival Leonardo Leo»

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