May 10, 2025

In qualità di consigliere comunale di Brindisi, mi trovo oggi a dover affrontare una questione di vitale importanza per la nostra comunità: la recente decisione di tagliare i fondi destinati al Centro Antiviolenza, una struttura fondamentale che si occupa di offrire supporto e protezione a minori e donne vittime di violenza, abusi e maltrattamenti. La decisione, dettata dalle attuali esigenze contabili e dalle limitazioni imposte dal nostro bilancio comunale, solleva profonde preoccupazioni riguardo alla direzione che stiamo prendendo come comunità.

È indubbio che la gestione responsabile delle finanze pubbliche sia un dovere di ogni Amministrazione; tuttavia, ci sono servizi la cui importanza trascende le mere logiche di bilancio. Il Centro Antiviolenza rappresenta uno di questi servizi essenziali, un punto di riferimento sicuro per le persone più vulnerabili. Rinunciare a questa struttura significa non solo voltare le spalle a chi si trova in situazioni di grave pericolo, ma anche negare il nostro impegno collettivo verso una società più giusta e solidale.

Riconoscendo l’indispensabile ruolo che il Centro Antiviolenza svolge all’interno della nostra comunità, è necessario esplorare ogni possibile via per garantirne la riattivazione e il sostegno continuativo. In questo scenario, occorre avviare un dialogo aperto e costruttivo su come reperire le risorse finanziarie necessarie. Tra le possibili soluzioni, proponiamo di intensificare gli sforzi nella lotta all’evasione fiscale, una piaga che sottrae alla collettività risorse preziose, e di dare corso a una rigorosa revisione delle spese correnti per identificare e eliminare sprechi e inefficienze. Queste azioni non solo libererebbero fondi da destinare a servizi indispensabili come il Centro Antiviolenza, ma rafforzerebbero anche la fiducia dei cittadini nella gestione oculata e responsabile delle risorse pubbliche.

Inoltre, propongo di aprire alla possibilità di collaborazioni con il settore privato e il terzo settore per creare partnership e sinergie che possano sostenere finanziariamente e logisticamente il Centro. L’adozione di un modello di finanziamento misto potrebbe offrire soluzioni innovative e sostenibili per garantire la continuità e l’efficacia dei servizi offerti. La tutela di minori e donne vittime di violenza non è solo un dovere legale, ma un imperativo morale che ci interpella direttamente come componenti di una comunità civile. Non possiamo permetterci di fallire in questo compito essenziale. Insieme, possiamo e dobbiamo trovare le vie per garantire che il Centro Antiviolenza di Brindisi continui a essere un punto di riferimento sicuro e accessibile per chi ha più bisogno di supporto e protezione.

 

Roberto Quarta
Consigliere comunale FDI

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