“Credo che il Comune di Brindisi sia da considerare il primo Comune d’Italia ad avere introdotto la figura dell’Amministratore Delegato, in poche parole, del Capo Azienda, cioè, di colui che detiene il potere reale nella gestione dell’Ente che gli ha attribuito la carica. A Brindisi, l’A.D., e quindi il Capo Azienda c’è, ha un nome e un cognome: si chiama Michele Errico”.
A dichiararlo è l’ex senatore Euprepio Curto, attualmente Commissario provinciale dell’Udc di Brindisi a margine della nomina dell’ex Presidente della Provincia a consigliere onorario del sindaco Carluccio.
“Evidentemente – ha commentato Curto – Angela Carluccio è già appagata dal fatto di essere “chiamata” Sindaco, mentre le interessa un po’ meno “esserlo” effettivamente. Ma se questa situazione può andar bene per lei, molto meno bene può essere accettata da quei brindisini che l’hanno votata in buona fede, per nulla ipotizzando di mettere la città nelle mani di chi, da venti anni a questa parte, utilizza la città per il proprio convulso egocentrismo”.
“Resterebbe da capire – ha concluso l’ex senatore – dove sia andato a finire il ruolo delle forze politiche che hanno sostenuto la Carluccio nella sua corsa a sindaco. Delle due l’una: o sono ormai inflaccidite e prive di una autentica spina dorsale che consenta loro di esercitare la propria insostituibile e delicatissima funzione, oppure sono già appagati di ciò che hanno ricevuto o stanno per ricevere in termini di bassissima cucina politica. In qualsiasi caso, uno spettacolo per nulla edificante sul quale è opportuno che la opposizione, e non solo…, vigili costantemente”.
Avv. Euprepio Curto
Commissario provinciale Udc Brindisi
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