Fenomeni atmosferici di rilevante entità portano ad effettuare tante considerazioni, a ricercare tante cause o concause: le terre incolte, i canali ostruiti nelle compagne, ettari ed ettari di fotovoltaico, opere di mitigazione del rischio idraulico, cementificazione di alcuni territori. Tutti hanno tuttavia una unica matrice: la gestione di tali sistemi effettuata negli anni dagli organi politici ai vari livelli.
L’agricoltura nel meridione è abbandonata a se stessa da anni; gli enti di bonifica hanno operato solo sulla carta, quella che hanno notificato chiedendo i contributi ai cittadini senza tuttavia effettuare le necessarie opere di bonifica; la Dia semplificata della Giunta Vendola che ha consentito tanti insediamenti fotovoltaici (grazie all’operato del Dr. Ghizzardi dellla Procura di Brindisi si è messo ordine nella vicenda); abusivismi tollerati e sanati, fino a giungere ad opere di mitigazione del rischio idrogeologico sicuramente necessarie ma ritenute non prioritarie nella programmazione dei vari Enti.
Naturalmente tuto ciò abbraccia diversi livelli di intervento, ma ogni soggetto ha precise responsabilità, non tralasciando i danni creati da gestioni degli Uffici tecnici spesso non all’altezza del compito.
L’approccio politico rispetto a siffatte problematiche porta poi solo a disastri che, seppure annunciati, sono considerati facili allarmismi nel tempo in cui l’azione è ancora possibile, e trasformano l’azione utile in problemi da affrontare con maggiori costi ed a volte con risultati deludenti. Una breve cronistoria.
Come già rilevato da un attento giornalista, l’Amministrazione Rollo approvò nel febbraio 2010 il progetto esecutivo finanziato con fondi di Area Vasta per la sistemazione del “canale Fica Nera” (€.1.300.000,00) e propose il progetto dei c.d. recapiti finali (€.1.750.000,000) che prevedeva la chiusura dei pozzi assorbenti esistenti in Campo di Mare, in Via Zara ed alla c.da Giardino Grande con la creazione di un sistema di raccolta delle acque e convogliamento delle stesse per ovviare ai continui allagamenti.
Quest’ultimo progetto fu finanziato con l’avvio della mia Amministrazione, nel mentre l’Autorità di bacino ritenne non valido il progetto sulla Fica Nera e, con non poche difficoltà, si ottenne lo spostamento del finanziamento sull’asta dell’infocaciucci.
Non solo: si conseguì il risultato di mantenere, in continuità con i progetti esistenti, in agro di San Pietro V. un finanziamento di €.1.800.000,00 riconosciuto ad Arneo sull’Infocaciucci nei tratti tra i Comuni di Cellino San Marco, Torchiarolo e San Pietro Vernotico (realizzazione di un intervento importante all’ingresso di San Pietro Vernotico sulla strada per Cellino San Marco ha avrebbe raccolto in una vasca le acque provenienti dal Comune confinante per facilitare il deflusso delle stesse anche a valle).
La mia Amministrazione ottenne poi un ulteriore finanziamento pari ad €.1.250.000,00 da parte del Commissario Straordinario per allargare i due ponti che di fatto “strozzavano” lo Infocaciucci e creavano una sorta di imbuto con conseguenti allagamenti; da ultimo nel dicembre del 2014, poiché in altra zona della Regione un Comune non aveva impegnato tutti i fondi dei Fers in via di chiusura, la mia Amministrazione otteneva un ulteriore finanziamento di €.600.000,00 circa da utilizzare per ampliare il canale tra il cimitero vecchio e nuovo. E’ chiara la visione in termini di prevenzione: la realizzazione di tali interventi avrebbe consentito di mettere in sicurezza il Paese, poi gli altri Enti (Arneo, Provincia per quanto di competenza) avrebbero dovuto fare la propria parte con la pulizia dei canali ed altro (in campo vi erano oltre €.5.000.000,00 di fondi pubblici intercettati).
Ad oggi la situazione è la seguente: i lavori del Commissario Straordinario non hanno ancora preso avvio; i lavori del finanziamento dell’ex Fica Nera sull’infocaciucci sono fermi; Renna ha perso il finanziamento di €.600.000,00 per il tratto del canale a ridosso del Cimitero, e la Regione ha dovuto far finta di recepire un nuovo progetto rifinanziando gli stessi lavori con i nuovi fondi Fers (che avrebbero potuto utilizzarsi pr altre finalità di riduzione del rischio idrogeologico); sempre Renna con ordinanza ha sospeso nel 2015 i lavori dei recapiti finali (Campo di Mare, Via Zara e c.da Giardino Grande) per evitare disagi al Go Go, e non ha ultimato gli stessi subendo il definanziamento ma soprattutto, pur potendolo fare, non ha posizionato le vasche in San Pietro Vernotico in via Zara e in c.da Artisti che tanto oggi avrebbero potuto significare in termini di riduzione del rischio allagamenti; Arneo non ha più realizzato il progetto.
Probabilmente in tali vicende non dovrebbe dormire serenamente qualche tecnico che ha scientemente boicottato o rallentato alcuni lavori, magari auspicando le perizie di variante censurate da Anac, tuttavia vi è una responsabilità personale oltre che politica per quanto verificatosi in capo al Sindaco ed alla Amministrazione.
E’ da codardi nascondersi dietro problemi progettuali: se mai fossero esistenti, vi erano capacità tecniche per risolverli in tempi rapidi e senza subire definanziamenti.
La voragine che si è aperta sotto la struttura che regge la recinzione dell’opera dei recapiti finali incompleta a Campo di Mare ha provocato un “disastro” ambientale dovuto al fatto che sono stati trascinati sulla sabbia ed a mare nella conca chiusa quantità industriali di materiale di risulta utilizzato per riempire le fosse che contengono le cisterne ivi interrate.
I danni subiti dallo stabilimento balneare sono ritengo difficilmente riparabili per la pesantezza del materiale che andrà a posizionarsi sui fondali.
Il comportamento assurdo tenuto dal Sindaco che con Ordinanza contingibile ed urgente ha sospeso i lavori con avallo del Rup pro-tempore (il Segretario del tempo Dr.ssa Zippo), è stato portato alla attenzione di tutti ad ogni livello ( dalla Prefettura alla Magistratura), in uno con l’assurdità di non completare le opere anche in San Pietro Vernotico.
Allego due foto che si riferiscono al primo fenomeno atmosferico per dare una idea visiva del disastro, ma nulla è successo per evitare che anche il secondo evento portasse ulteriore materiale a mare.
La politica è fatta di scelte, l’Amministrazione Renna ha scelto di dare priorità ad altro, ma i problemi ritengo che oggi non siano solo da ricondurre alla qualità delle scelte, è forse giunto il momento che i cittadini richiedano i danni subiti e che ad ogni livello qualcuno paghi per le gravi responsabilità di cui ha deciso qualcuno di farsi carico, anche in termini omissivi.
Avv. Pasquale Rizzo
No Comments