Non è corretto paragonare il comportamento della maggioranza con quello tenuto dalla opposizione.
Le elezioni servono a eleggere il Sindaco e assegnano al vincitore un premio di maggioranza. Significa un certo numero di consiglieri comunali che possono permettere al sindaco e alla forze che lo sostengono di governare agevolmente.
Il fatto che i consiglieri di opposizione non partecipino all’insediamento di una seduta di Consiglio comunale, quando l’aula è deserta o quasi per assenza dei consiglieri della maggioranza, mette in evidenza che la maggioranza viene meno ad un suo preciso dovere, quello di governare, e mette anche in evidenza che non sono in grado di farlo; di questo loro devono prendersi tutta la responsabilità. Se non riescono a garantire da soli il numero legale, nonostante il premio di maggioranza, vuol dire che non possono fare niente di buono per la città. E noi perché dovremmo aiutarli in questo? Quando proporranno azioni valide ed efficaci avranno tutto il nostro sostegno senza alcun problema come è già successo per esempio per l’adesione al GAL e per il porto. Lo abbiamo fatto perché le ritenevamo azioni giuste senza bisogno di accordi politici forzati e ricatti vari.
Quindi, mi pare di capire che da oggi quando si chiede il “rispetto”, in realtà si chiede che l’opposizione debba fare la stampella alla maggioranza perché non ha i numeri per iniziare una seduta. In cambio, si garantisce alla opposizione la possibilità che le proprie proposte vengano discusse. Altrimenti, come è stato detto, il Consiglio comunale finisce lì, dove finiscono le sole proposte della maggioranza. E si chiede indirettamente anche che la opposizione non svolga una sua funzione importantissima e cioè quella del controllo politico amministrativo.
Tutto questo non è una richiesta di rispetto ma, molto più semplicemente, un ricatto.
MAURO D’ATTIS
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