May 1, 2025

“I dati significativi sul calo delle iscrizioni nelle università pugliesi, spesso a vantaggio di quelle del nord o di altre regioni, aprono una riflessione su quanto sia competitivo il nostro sistema universitario. Se anche poli importanti come il Politecnico di Bari registrano un calo sensibile di iscritti viene da chiedersi se la causa è forse rintracciabile nella poca spendibilità di questi titoli di studio. Tradotto: i ragazzi pugliesi decidono di andare fuori regione perché le università pugliesi sono scollegate e guardano con poca concretezza al tessuto produttivo e lavorativo.
È paradossale che quasi tutti i percorsi universitari non prevedano stage, collaborazioni o esperienze continuative (se non incontri occasionali) presso le aziende locali, italiane o estere, coerentemente con i rispettivi piani di studio. Senza un collegamento reale con il mondo del lavoro i ragazzi pugliesi saranno inevitabilmente attratti da altre città dove la possibilità di un’occupazione appare più concreta. Apriamo le nostre università alle aziende e alle opportunità del territorio, facciamo che siano le università a preparare i giovani attraverso programmi specifici e percorsi altamente formativi messi a punto in sinergia con le realtà lavorative. Facciamo in modo che il binomio scuola-lavoro sia un percorso unico e inscindibile con le università che promuovono presso le aziende i propri studenti, con le aziende che attingono direttamente dai neolaureati per le assunzioni e con percorsi che valorizzino la pratica e la dimensione operativa dei saperi.
Senza questa prospettiva le nostre università diventano dei parcheggi post-diploma dove si moltiplicano titoli non spendibili che non si tradurranno mai in un’opportunità di lavoro (o se la si ottiene al prezzo di retribuzioni molto basse). Nelle università manca quella continua formazione che crea competenze adeguate a quello che il contesto produttivo e culturale chiede, un contesto che sappiamo essere in perenne e repentina trasformazione. Rinunciare all’attrattiva culturale dei poli universitari pugliesi significa perdere un patrimonio di idee e di capacità inestimabile che non farà mai piu ritorno nel nostro territorio, e che sarà costretto a formarsi altrove sostenendo costi sicuramente maggiori. Senza dimenticare che la perdita di appeal delle nostre università si traduce anche in trend negativo per quella fetta importante della economia che ruota attorno al fenomeno universitario con ricadute negative a catena su ampi settori di consumo. Tutti questi fattori ci portino a recuperare la originaria valenza delle università quali luoghi di formazione propeudetica al lavoro”. Lo ha dichiarato il consigliere regionale Pd, Giovanni Epifani.

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