La concessione delle aree del compendio “Cala Materdomini – Bocche di Puglia” è ufficialmente saltata. Con una determinazione pubblicata il 10 aprile 2025, il Comune di Brindisi ha escluso entrambi i concorrenti alla gara – la società Accadueo s.r.l. e l’ATI guidata da La Bottega di Bacco s.r.l.s. – a causa della mancanza dei requisiti previsti dall’avviso pubblico. Irregolarità economiche e legali, tra cui debiti verso l’ente, ricorsi pendenti e possibili cause ostative, hanno portato alla clamorosa bocciatura delle offerte.
Un fallimento che costringe l’amministrazione a ripartire da zero con un nuovo bando, in un’area strategica per il rilancio turistico della costa brindisina, e a poche settimane dall’inizio della stagione estiva.
Ma oltre al danno amministrativo, va segnalato lo scontro politico intestino alla maggioranza sulla gestione dell’intera procedura.
Il consigliere Mario Borromeo, presidente della Commissione Attività Produttive, punta il dito contro i tempi di pubblicazione del bando, giudicati troppo lenti e inadeguati a garantire un avvio regolare del servizio per la stagione in arrivo. Pur non entrando nel merito delle esclusioni, Borromeo sottolinea che già a settembre 2024 aveva ricevuto rassicurazioni sulla pubblicazione del bando entro ottobre. Invece, la gara è stata pubblicata solo a marzo 2025, “sessanta giorni prima dell’estate”.
“Avevo chiesto con insistenza una pubblicazione celere per dare modo ai partecipanti di organizzarsi – afferma – invece siamo arrivati in ritardo, e ora rischiamo un’altra estate con la spiaggia chiusa. Chiederò formalmente al Segretario Generale di individuare i responsabili”.
Di tutt’altro avviso il consigliere Roberto Quarta, che rigetta le critiche al funzionamento degli uffici e sposta la responsabilità sull’indirizzo politico. Ricorda come proprio grazie alle sue denunce siano state avviate le verifiche su diverse concessioni, e difende l’operato degli uffici patrimonio.
“Il bando è stato preparato in tempi rapidi per garantire il massimo delle tutele economiche al Comune – replica Quarta – se poi le aziende non avevano i requisiti, la colpa non è certo tecnica”.
Il consigliere sottolinea anche un punto cruciale emerso nella determina: la decisione di far approvare alla giunta gli allegati tecnici (con schede e punteggi), scelta a suo dire errata e potenzialmente impugnabile, che avrebbe potuto essere evitata “se la parte politica avesse ascoltato le indicazioni del Segretario Generale”.
Il caso Cala Materdomini si trasforma così in un terreno di scontro tra due visioni opposte: da un lato Borromeo chiede rapidità, chiarezza e assunzione di responsabilità per i ritardi; dall’altro Quarta invoca trasparenza, difende l’apparato tecnico e denuncia errori politici a monte. Resta il fatto che una delle spiagge più importanti della città è ancora senza gestore a primavera inoltrata.
Nel frattempo, la dirigente Marina Carrozzo è già al lavoro per una nuova procedura, che – si spera – possa finalmente sbloccare la valorizzazione di una zona costiera simbolica per Brindisi.
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