Un nuovo rinvio del Consiglio Comunale monotematico sul polo energetico brindisino, e una nuova figuraccia rimediata dai nostri amministratori!
Di tempo per adottare delle iniziative, delle proposte, ce n’è stato, ma, come al solito, il risultato è stato il vuoto.
Ancora una volta, anziché studiare insieme una linea comune per affrontare l’emergenza ambientale ed occupazionale che affliggono il nostro territorio, si è preferito rinchiudersi nei soliti giochi di partito, del “do ut des”, dell’attaccamento alla poltrona, lasciando che il problema rimanga immutato a pendere sulle teste di noi Cittadini, come una spada di Damocle.
Peccato, peccato davvero, perché sarebbe stata una buona occasione per una prova di forza degli Amministratori Comunali, a prescindere dal colore politico, per dimostrarci che, nonostante tutto, sono degni della nostra fiducia.
E invece si è parlato tanto nelle ultime settimane, ma, all’atto conclusivo, quando tutte queste parole avrebbero dovuto portare quantomeno a delle idee, tutti latitanti e si è preferito procedere ad un nuovo rinvio.
Da quanto trapelato, un Ordine del Giorno che “accontentava” più o meno da tutti si è arenato questa mattina, durante la conferenza dei capigruppo, sulla questione Brindisi Nord: non si è riusciti a trovare una condivisione in merito alle proposte da presentare ad A2A.
Ma già questo dovrebbe far riflettere.
Siamo certi di avere delle proposte concrete e realizzabili?
Siamo certi che A2A sia disponibile ad ascoltare i nostri amministratori?
Forse le risposte, al Comune, qualcuno già ce le ha e non sono positive per la nostra Città, e allora nessuno ci vuol mettere per primo la faccia, rischiando di perderla.
E, a noi brindisini, come al solito, rimane il nulla!
E allora, dopo tante ambiguità di una classe politica non in grado di assumersi le proprie responsabilità e prendere delle decisioni, sarebbe il caso per tutti di mettere una mano sulla propria coscienza, ammettere i propri limiti, e prendere una decisione consequenziale, anche drastica per ciascuno, ma che si inquadri nell’ottica del bene della collettività.
Leandro Occhilupo
Generazione Identitaria
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