May 15, 2025

La nostra scuola ha sempre considerato la cittadinanza e la legalita’ assi portanti del POF, difatti nei tre anni di corso ogni classe svolge un percorso interdisciplinare dal nome “Legal…mente parlando” .

 
Con alcuni docenti quest’anno abbiamo partecipato al corso di formazione “Legalità e cittadinanza: diventare cittadini a scuola” organizzato dall’ associazione Libera, dalla cooperativa Amani e dal’ associazione “Proteo Fare Sapere”.
Dalle suggestioni del corso è nata l’idea di coordinare le diverse attività svolte nelle classi e di vivere insieme la GIORNATA DELLA LEGALITA’ nella nostra scuola e portare un nostro breve contributo alla manifestazione interregionale conclusiva del corso di formazione, tenutasi al parco Cesare Braico venerdì 26.

 
Nel percorso intrapreso con la prof.ssa Elia è stato nostro intento far comprendere ai ragazzi che alle forme di illegalità diffusa, all’individualismo insofferente delle regole, occorre contrapporre la “legalità del noi”. Il benessere autentico della persona si realizza quando ci si attiva per il perseguimento del bene di tutti. Quindi legalità e giustizia devono procedere insieme.

 
Con i ragazzi abbiamo costruito il percorso, partendo dalla narrazione di storie; prima di tutto la storia di G. Falcone, esempio illustre della giustizia che opera per il bene comune , attraverso la lettura del romanzo, “Per questo mi chiamo Giovanni” ma anche della storia di Rita Atria attraverso il romanzo “Volevo nascere vento”, esempio di come la legalità non sia solo affare di chi se ne occupa per mestiere . Abbiamo voluto poi ricordare le microstorie di alcune delle tante vittime innocenti del nostro territorio.

 
Attraverso diverse forme espressive i ragazzi hanno voluto, proclamare il nostro no ai comportamenti illegali, che riconosciamo intorno a noi, e affermare che è possibile assumersi la responsabilità di distinguere e di scegliere.
Quando abbiamo comunicato ai ragazzi che avremmo avuto ospite il dott. Motta, sono stati entusiasti ma al tempo stesso timorosi di dover presentare i propri lavori ad un giudice di tale levatura, ma subito dopo ci è sembrato che i ragazzi diventassero sempre più responsabili nel lavorare per organizzare ancora meglio la giornata e che ognuno di loro desse il meglio di sè. E’ stata l’occasione per sperimentare subito che il bene comune si realizza con impegno, superando i propri limiti, facendo bene la propria parte e nel rispetto degli altri.

 

IC CASALE

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