Parziali: 26-16, 46-34, 67-49, 83-77
Pistoia: McGee 12, Kennedy 9, Barbon 2, Laquintana 6, Mian 10, Gaspardo , Onuoha, Bond 13, Magro 2, Sanadze 9, Moore 13. Coach: Esposito
Happy Casa Brindisi: Suggs 2, Barber 13, Tepic 5, Oleka 2, Mesicek 13, Cardillo 6, Sirakov, Canavesi n.e., Petracca n.e., Giuri 21, Lalanne 8, Randle 7. Coach: Dell’Agnello
Prima sconfitta esterna per la Happy Casa Brindisi che cede a Pistoia nel posticipo della seconda giornata di campionato.
La squadra di Dell’Agnello è sempre sotto nel punteggio ed ha avuto il demerito di non riuscire a capitalizzare le occasioni per rientrare in partita dimostrando di essere ancora troppo ingenua per poter competere con le compagini di media classifica.
A gridare vendetta è soprattutto l’8/21 dalla lunetta, un dato che, a bocce ferme, condanna una squadra che esce sconfitta di soli 6 punti.
Sarebbe, però, riduttivo addossare la responsabilità della sconfitta alla scarsa percentuale nei tiri liberi, soprattutto se si considera che l’impalpabile prestazione di Suggs “costringe” il brindisino Marco Giuri “a fa l’americano”.
E’ davvero un peccato che un Giuri così in palla non abbia una spalla capace di assicurare a Brindisi almeno 15 punti in modo tale da consentire alla batteria di esterni di rendersi pericolosa con più uomini.
A Pistoia c’ha provato Mesicek, autore di 13 punti, ma il suo apporto è risultato incostante e limitato ad una sola fase del match. Così come incostante è stato l’apporto di Barber che, nonostante i 13 punti, resta da rivedere sia in cabina di regia che nelle iniziative offensive personali (4/11 da due).
Le note positive, oltre che dal carattere, la classe e l’abnegazione di Marco Giuri, arrivano da Lalanne (8 punti e 9 rimbalzi) e dalla crescita di Randle, atleta dotato di quelle doti di esperienza e leadership che saranno indispensabili per una squadra che deve salvarsi.
Di negativo, oltre alla prestazione di Suggs, anche l’apporto di Tepic, ancora lontano parente di quell’atleta che l’anno scorso ha fatto le fortune di Capo D’Orlando.
Adesso la Happy Casa Brindisi è attesa da due partite ardue, come Venezia (in casa) e Milano (fuori). L’importante è tenere i nervi saldi e fare gruppo. Brindisi deve conservare la serie A ed ha bisogno di tutti.
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