La decisione del Governo di sottomettere la gestione del porto di Brindisi all’Autorità Portuale di Bari, ha suscitato ulteriori preoccupazioni in merito ai flussi turistici di Brindisi.
Uno degli impulsi più importanti, per il turismo e lo sviluppo commerciale di Brindisi può essere sicuramente l’incremento del traffico crocieristico e di quello di collegamento con Grecia, Albania, e, come era stato prospettato, con la Turchia . Ma è evidente che oggi saranno più forti le pressioni tese a ridurre il ruolo del porto di Brindisi, a favore di quello di Bari (il futuro incerto sulla conferma dello scalo della MSC né è soltanto una prima conferma) .
Non è la nostra una posizione campanilistica ma non vi è dubbio che omissioni ed errori sono stati fatti dalla Autorità Portuale di Brindisi.
Ciò che rileva è che lo sviluppo del turismo non va considerato solo in riferimento al porto ma più complessivamente alla costruzione di una capacità attrattiva propria della città e del territorio circostante e per le sue caratteristiche naturali e monumentali.
La Puglia in questi anni ha avuto nel turismo una delle “nuove” economie sulle quali puntare per il prossimo futuro. In questo ambito Brindisi, intesa come destinazione turistica e non più solo come meta di transito, è nella fase iniziale del suo cammino sul quale non può che incidere negativamente la scelta di cancellare l’Autorità Portuale .
Per programmare e rendere efficiente il turismo di transito nel porto, nell’aeroporto e quello stanziale è fondamentale un’azione sinergica che, per tempo, raggiunga i potenziale turisti e li attragga verso Brindisi, il suo porto, le eccellenze architettoniche, storico-artistiche, naturalistiche ed enogastronomiche del capoluogo e della sua provincia ma senza indicazioni e prospettive certe c’è il rischio di ricadere nell’improvvisazione. Oggi non è certamente Brindisi al centro della politica turistica della Regione Puglia. L’ultima proposta di trasferimento dell’approdo del gasdotto TAP né è una conferma e c’è poi da considerare che a Brindisi non si riesce a fare squadra o a capire e promuovere nonchè finanziare nelle scelte istituzionali, la politica turistico-culturale (cosa prevede, ad esempio l’Amministrazione Comunale nel suo documento di programmazione o per la manutenzione e la valorizzazione del patrimonio monumentale?)
Ma non si trascurino le attività elementari. Gli Enti interessati dovrebbero riunirsi quanto prima, senza attendere che si giunga a ridosso della primavera, per decidere e predisporre le misure necessarie a suscitare interesse nei possibili visitatori e a rendere adeguata la loro accoglienza. L’accoglienza e l’informazione turistica andrebbero migliorate, a partire dall’ufficio informazioni presente sul Lungomare Regina Margherita per il quale, come apprendiamo dalla stampa, è stata prevista per il 2016 una spesa di 116.000 euro. La carta dei servizi per gli uffici informazioni della Puglia, che il Comune si è impegnato a rispettare siglando l’accordo con “Puglia Promozione” al momento del passaggio della gestione degli uffici ai Comuni, prevede che il personale addetto debba avere un buon livello di conoscenza di almeno 2 lingue straniere, di cui una l’inglese, per l’intero orario di apertura dell’ufficio. Un turista che non trovi personale che conosca la sua lingua e capace quindi di fornirgli utili indicazioni diventerà un pessimo propagandista dell’immagine di Brindisi. Si avverte inoltre l’esigenza di un rafforzamento nel periodo estivo con uffici temporanei in altre zone strategiche e di passaggio come la stazione ferroviaria o Piazza Vittoria, sempre con personale qualificato in materia. Nella stagione invernale si potrebbero sviluppare progetti di promozione e marketing territoriale come succede altrove.
Infatti in un’efficace politica di promozione e gestione delle attività turistiche vanno inserite il marketing territoriale, la creazione di un sito internet appositamente dedicato, una maggiore presenza ed adeguata promozione sui vari social, il potenziamento dei servizi informativi e di accoglienza, l’apertura di palazzi e monumenti come quello al Marinaio. Accordi ad esempio con la Curia e con la Marina Militare, per migliorare visite organizzate nelle splendide chiese cittadine (è molto positivo il fatto che finalmente è stato finanziato il restauro di San Paolo e del Castello Svevo.
Resta il fatto che si appalesa come necessario potenziare e finanziare il settore del turismo nel Comune di Brindisi.
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