May 3, 2025

Saranno state le voci dell’intenzione di svolgere una giunta comunale dopo le dimissioni contestuali di 17 consiglieri a velocizzare la decisione del Prefetto di sospendere il consiglio comunale e nominare con il nuovo commissario prefettizio?

 

Probabilmente non lo sapremo mai.

Di cosa si sarebbe discusso?

Anche questo non lo sapremmo mai.
Da una parte c’è chi nega che si sia mai pensato di svolgere una giunta e chi chiarisce che si sarebbero affrontati importanti provvedimenti per risolvere urgenti problematiche cittadine (ma perché non è mai stato fatto prima?); dall’altra parte, invece, si vocifera che qualche assessore e qualche consigliere avrebbe voluto “incassare” delibere ad personam o, meglio, “ad associationem”.

 

Una cosa, però, è certa.

La decisione del Prefetto Vardè – l’ultima decisione, quella assunta addirittura dopo i saluti di commiato – pone un brusco stop a tutto.
Ed il fatto che il Prefetto abbia sospeso il Consiglio e nominato un Commissario Prefettizio che ha esperienza nell’antimafia ed ha affrontato la questione rifiuti in una piazza come Napoli, la dice lunga su come la pensa lo “Stato” sulla nostra realtà.

Non solo.
Lunedì, assieme al Commissario Santi Giuffrè, si insedierà il nuovo Prefetto, Valerio Valenti, anch’egli in possesso di un curriculum “pesante” impreziosito da esperienze di successo nel campo della criminalità organizzata e della gestione delle libertà civili e l’immigrazione.
A Brindisi, pochi mesi fa, è arrivato il Questore Masciopinto, di cui erano già note le precedenti esperienze nel campo della lotta alla criminalità organizzata.

 

Insomma lo Stato c’è. E non da oggi. Probabilmente farà, con forza ancora maggiore, quello che hanno fatto finora le forze dell’ordine e la magistratura: cercare di svegliare una città intorpidita da troppe manovre oscure e comportamenti squalificanti.

 

Come – per esempio – le minacce denunciate pubblicamente da Umberto Ribezzi, il consigliere di maggioranza che, firmando assieme ai 16 consiglieri di opposizione, ha determinato la caduta dell’Amministrazione Carluccio.
Personalmente ho sempre sostenuto che Ribezzi (o chi come lui) non sia la causa, bensì l’effetto, della crisi politica e civile che pervade la città di Brindisi.

Così come è un effetto il fatto che coloro che sbraitano per il comportamento di Ribezzi, ieri stavano muti per quanto fatto da Flores (e viceversa).

Così come è un effetto che vi siano (ex) consiglieri che, fino alla fine, avrebbero tentato di far cambiare idea a Ribezzi e, finanche, avrebbero proferito pesanti minacce nei suoi confronti.

 

La solidarietà a Ribezzi non basta. E, poi, non serve nemmeno.
Dopo la denuncia presentata alla Digos dallo stesso ex consigliere, sono sicuro che il nuovo corso dello Stato porterà i cittadini a conoscere presto se siamo in presenza di un mitomane oppure se vi sono davvero politici ed amministratori che, invece di tutelare ogni singola espressione di libertà individuale, minacciano e offendono chi non la pensa come loro.

 

Penso che sarebbe un buon inizio per rendere davvero proficuo quest’anno che la città trascorrerà senza che sia la politica a gestire la cosa pubblica.

 

Con l’auspicio che, dopo l’ennesima richiesta di intervento dello Stato nella gestione dell’Amministrazione locale (perché questo è il senso delle dimissioni ultra dimidium!), tutti i partiti facciano un “Gentlemen Agreement” e si impegnino pubblicamente e contestualmente a non candidare chi ha contribuito a portare nelle secche la città di Brindisi oppure chi non hai mai dimostrato la capacità di poterla portare fuori.

 

Oreste Pinto chi

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