La situazione critica che avvolge il Brindisi Football Club non riguarda soltanto il momento sportivo che investe la prima squadra, ultima in classifica e con un distacco crescente dalla penultima. E’, soprattutto, la gestione fallimentare e senza scrupoli della società.
E’ di ieri la notizia che le squadre giovanili, pilastri fondamentali per il futuro del club, sono vittime di scelte discutibili e privazioni inaccettabili.
Come confermato dal vicepresidente Damiano Pozzessere (l’unico a cui va dato atto di metterci la faccia), le condizioni economiche del club impediscono alle squadre giovanili di partecipare alle prossime trasferte.
Insomma, si va delineando il delitto perfetto: il circolo vizioso di mancanza di risorse e di chiarezza ha raggiunto il suo culmine.
Il quadro desolante di un’organizzazione in rovina è offerto dalla testimonianze di genitori scontenti, andate in diretta tv attraverso due accorate lettere aperte inviate alla trasmissione ‘Passione Brindisi’, di Antenna Sud.
Il genitore di un giovane calciatore dell’Under 15 denuncia l’assenza di materiale sportivo, l’instabilità degli allenatori e, soprattutto, la mancanza di fondi che impedisce alle squadre giovanili di partecipare alle prossime trasferte. La società ha tradito lo spirito sportivo, sta privando tanti ragazzi di un sogno e sta uccidendo gli sforzi di giovani talenti che dedicano tempo e impegno al calcio.
Giampiero Cucurachi, ex calciatore del Brindisi Calcio, esprime la sua delusione riguardo alla mancanza di supporto alla passione e alla dedizione dei giovani giocatori. La speranza di toccare le stelle, alimentata dalla presentazione della squadra e dalle promesse di trasferte, è ora distrutta dalla mancanza di risorse e considerazione da parte della società.
Sconcerta davvero la riflessione di un uomo che ha dato tanto alla maglia biancazzurra: in una città ricca di sole, mare, vento e una comunità appassionata, la Società Calcistica di Brindisi non riesce a mantenere vivo lo spirito sportivo e a coltivare il talento locale.
E’ giunta l’ora che tutti coloro che hanno generato questa situazione e dissimulato una mancanza di risorse che era facilmente intuibile sin dai primi giorni dell’avventura tra i professionisti si assumano le proprie responsabilità.
È arrivato il momento di denunciare questa vera e propria vergogna nazionale e chiedere conto a chi ha tradito la fiducia dei giocatori, dei genitori, della comunità sportiva e dell’intera città.
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