May 8, 2025

Tentata estorsione aggravata compiuta ai danni del titolare di una pizzeria ostunese: con questa accusa i poliziotti del Commissariato della Città Bianca hanno tratto in arresto, in flagranza di reato, il pregiudicato Roberto Posillipo, 30 anni.

 

Dopo le formalità di rito, su disposizione del PM di turno presso la Procura della Repubblica di Brindisi, Dottor Giuseppe De Nozza, è stato associato presso il carcere di Brindisi.

 

 


L’operazione nasce dalla fattiva collaborazione offerta dagli esercenti ai controlli eseguiti dalle forze di polizia nell’ambito del contrasto al fenomeno delle estorsioni, in particolare verso il mondo della ristorazione e quello dei servizi ai bagnanti.

Gli agenti hanno appurato che Posillipo ha agito attraverso una serie di azioni intimidatorie, prima telefoniche, poi esercitate direttamente all’interno della pizzeria dove si svolgeva l’attività imprenditoriale. Le intimidazioni poste in essere dall’ estorsore hanno creato allarme all’interno del locale, ma la platealità della condotta intimidatoria non ha fatto altro che stimolare l’azione delle forze di polizia.

 

Il tentativo di estorsione si è concretizzato in una richiesta di un prestito di cui l’arrestato si era fatto garante. Posillipo ha chiaramente intimato che se il prestito non sarebbe stato pagato entro la fine del mese avrebbe incendiato la pizzeria e l’auto del titolare, spingendosi a minacciare che avrebbe potuto anche ammazzare l’esercente.

 

L’apice delle minacce si è verificato lo scorso sabato quando Posillipo ha lasciato Napoli – dove risiede – e, arma in pugno, è entrato nella pizzeria col chiaro intento di venire a confronto col titolare.

 

Posillipo ha estratto la pistola dalla cintola dei pantaloni ed ha brandito un coltellino urlando in dialetto napoletano che la pistola sarebbe finita in bocca al proprietario ed il coltellino conficcato nella gola dello stesso, se non gli fosse stato pagato il debito per il quale l’arrestato aveva fatto da garante.

 

Dopo queste minacce, la moglie del proprietario, compresa la gravità della vicenda, si è recata in Commissariato ove in lacrime e in preda ad un forte stato di agitazione, ha raccontato la storia agli agenti.

 

I poliziotti hanno trovato Posillipo in Piazza della Libertà: era ancora in attesa dell’imprenditore per “chiarire la storia”.
Addosso aveva ancora la pistola scacciacani priva del tappo rosso ed il coltellino.

 

La completa ricostruzione della vicenda nonché le acquisite evidenze probatorie venivano portate all’attenzione dell’Autorità giudiziaria brindisina, molto attenta a questi fenomeni estorsivi in un territorio in cui le attività turistiche rappresentano un importante fattore di sviluppo mai disgiunto dalla sicurezza dei cittadini che è l’elemento prioritario di qualsivoglia attività di polizia.

Tale episodio dimostra l’oggettiva importanza e rilevanza della collaborazione da parte della vittima in questa come, in generale, sempre in altre circostanze nonché un evidente efficienza istituzionale a garanzia della cittadinanza.
I servizi di controllo del territorio da parte della Polizia di Stato proseguiranno anche e soprattutto con l’auspicio di poter beneficiare di forme di collaborazione da parte dei cittadini sempre più diffuse e concrete nell’ottica di un quotidiano raggiungimento della sicurezza generale.

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