June 14, 2025

… ecco perché parlare con L. è sempre un piacere …
perché L. non è mai banale, mai superficiale …
quando ci incontriamo per prima cosa mi sorride …
ed io so che è quasi una promessa: parleremo dei massimi sistemi, della gioia, del futuro, dei giovani, di questa città che tutti e due noi amiamo come un’amante traditrice dai dubbi alibi, di poesia, di arte, di periferie e di creatività …
e quel sorriso appena accennato, leggermente furbo, che ci scambiamo prima di salutarci, serve proprio a stabilire che nonostante tutto non ci prenderemo troppo sul serio …

 

non mancherà la bella citazione dotta, il consiglio di una bella rilettura o il giudizio sull’ultimo Sorrentino o la risata amara sull’ultima boutade del potente di turno … cercheremo di sintetizzare, e cioè di rendere palese e lapidario il giudizio complesso ed articolato che richiede questa realtà liquida ed inconsistente che è Brindisi …
questa realtà da “dodici meno dieci” che non è neanche vero sud, vero mezzogiorno …

 

forse sorseggeremo un caffè in ghiaccio e fumeremo due o tre sigarette e non armeggeremo come due deficienti con i telefonini anche se squilleranno … ecco perché mi fermo a parlare con L. anche se ho mille cose da fare …
perché, in fin dei conti, so che reciteremo perché tutti e due sappiamo che chi dice sempre la verità in genere lo fa perchè non ha altro da dire e chi è sempre se stesso è solo un poveretto senza immaginazione …
ci atteggeremo, snobberemo e ogni tanto ci metteremo anche un po’ di passione, retaggio di impegni civili e politici passati su fronti opposti …

 

L. è un intellettuale di sinistra … di sinistra sinistra … quella che non esiste più neanche nei sogni dei liceali …
non è un ingenuo e conosce il mondo ma gli piace coltivare l’illusione che “i tempi stanno cambiando” ,che “la risposta è nel vento” e che “ci sono già i segnali” per il migliore dei mondi possibili …
è timido …
per pudore o forse per abitudine …

 

credo che anche per lui le passioni, i sentimenti, gli ardori giovanili siano oramai roba per retorica da piazza o grottesca caricatura …
sempre L. sta attento a non svelarsi … fornisce, forniamo diagonali indizi su noi stessi riportando pensieri altrui …
non so se con L. si possa entrare in confidenza, non so se L. sappia cosa sia la confidenza, non so se la dispensa ad altri, non credo …
forse è questa città che rende duri e questi incontri, fra attenzione e prudenza, sono il massimo che ci possiamo concedere …
è di sinistra ma non l’ho mai visto gettato nella mischia della piazza …

 

veste strano L. …
in inverno usa dei cappelli rivoluzionari … se ne fotte … a suo modo è mondano, ricercato, vuol sembrare più libero di quello che in effetti è …
e forse questo è il massimo di libertà che possiamo permetterci … è una persona che vale la pena di incontrare e con cui fermarsi a parlare …
ecco perchè l’altro giorno, quando è venuto a cercarmi per chiedermi una piccola cortesia sono stato contento di rivederlo …

 

andandosene poi mi ha chiesto di continuare a trattare la storia di Ulisse e Penelope … gli ho detto che non tira …
mi ha risposto … “ce ti ‘ndi futti, unu ca ti leggi sicuru lu tieni già” …
ho obiettato che quando si pubblica bisogna stare attenti alla resa …
mi ha sorriso e mi ha detto : “cchiù resa di mei? ci ti leggu iu no basta?” …

 

mi ha fatto venire in mente un vecchio socialista di caratura internazionale che una volta, dopo essersi misurato in piazza, a Bari, con una delegazione di operai arrabbiati, mi disse: “ Apunto, vedi, io per il popolo potrei anche morire – e poi guardandomi negli occhi, prendendo fiato come a gonfiarsi i polmoni di pazienza, e scuotendo il capo a far segno di no continuò – ma a viverci … “ .

 

Era l’elite della sinistra … tollerante, dialogante, intelligente, colta, distaccata e snob …
un po’ come L. …

 

Apunto Serni

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