Fin che la barca va, lasciala andare
Questo refrain pare essere la fonte ispiratrice del sindaco Carluccio, infatti apprendiamo dalla stampa che l’amministrazione comunale avrebbe “sospeso” se non annullato il bando (del 02.05.16’) con cui si mettevano in vendita le azioni detenute dal Comune in seno alla società Bocche di Puglia (per intenderci, parliamo del Porticciolo Turistico).
Eppure lo stesso bando indicava che il 09.06.16’ si sarebbe proceduto all’apertura delle buste contenenti le offerte d’acquisto e conseguenziale aggiudicazione.
L’amministrazione Carluccio pare ignorare le linee guida dell’attuale governo (a dire il vero anche dei precedenti) che, in tale problematica sono molto chiare: dismettere le partecipazioni in società di capitali , non strategiche ai fini della fornitura di servizi essenziali.
Sono note a tutti le “difficoltà economiche” in cui si dibatte il comune di Brindisi , ciò nonostante parrebbe che questa “nuova” amministrazione non intende rinunciare ad avere la possibilità di poter disporre di un “posticino al sole” , in parole povere , il mantenere la partecipazione in seno alla società Bocche di Puglia consente al Comune di nominarne il Presidente , cioè può contare su una ulteriore poltroncina da assegnare.
Non entriamo nel merito delle tante ragioni che hanno visto il Porticciolo Turistico in perenne e pesante perdita , non entriamo nel merito di quanto al Comune (soldi pubblici) sia complessivamente costata sino ad oggi la partecipazione alla società Bocche di Puglia, non entriamo nel merito dei vari Presidenti che si sono succeduti, guardiamo all’oggi .
La Carluccio, ci dica cosa intende fare, sopra a tutto nel caso in cui venga confermata l’indiscrezione in base alla quale il comune manterrebbe la propria partecipazione, ce ne esponga le ragioni, ci dica quale è il “piano strategico” per il rilancio della Società e dove reperirà le risorse necessarie, ci dica attraverso quali criteri sarà individuato il prossimo Presidente (magari una volta tanto ci stupiranno e nomineranno un qualcuno che realmente sappia la materia di cui si occupa la società che va a presiedere).
Non vorremmo assistere a quel vecchio adagio che dice che le società partecipate sono talvolta terreno fertile di corruzione , centri di spesa fuori controllo , palestra di clientelismo , casa di riposo per politici trombati , ricompensa per amici fedeli , merce di scambio al tavolo della spartizione dei cosiddetti ruoli di “visibilità” .
Antonio Carito
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