Il dibattito in tema di urbanistica va affrontato con trasparenza e onestà intellettuale altrimenti ci si parla addosso senza aiutare i cittadini a comprendere i veri problemi e le possibili soluzioni. Per questo appare quanto mai opportuno alzare il livello della discussione in tema di Piano Urbanistico Generale, confrontandosi sui contenuti, e assumere un atteggiamento più trasparente anche nel riportare informazioni evidentemente non comprese, quanto meno in termini di finalità.
Tanto a prescindere dall’uso di tecnicismi come quelli evidenziati in un riscontro formale fornito da tempo al Sen. Curto e di cui inoltre lo stesso fornisce alla stampa una lettura parziale.
Nel merito, data la vastità del territorio comunale, non si può pretendere un trattato sulla vincolistica vigente in base ai dati catastali che dovrebbero essere altresì singolarmente verificati.
Oggi, diversamente da quanto avvenuto in passato in cui magari solo alcuni tecnici comunali e tecnici esterni erano esclusivi detentori o comunque beneficiari dell’accesso a dati informativi necessari allo svolgimento dell’attività, l’obiettivo è la trasparenza e per questo si è reso disponibile sul sito istituzionale uno strumento aperto a tutti i cittadini, il Sistema Informativo Territoriale (SIT) comunale, che, come quello regionale, ha il pregio di consentire a tutti di verificare sul web la vincolistica vigente di una determinata area.
Questo non significa che tutti saranno in grado di leggere immediatamente il dato, ma consentirà sicuramente a tecnici esterni e soggetti con una minima conoscenza o dimestichezza tecnologica di fornire risposte celeri senza passare dall’ufficio o da altri soggetti istituzionali.
D’altro canto è bene evidenziare che tuttora l’unico documento che può attestare formalmente lo stato giuridico di un’area è il certificato di destinazione urbanistica che i cittadini possono richiedere fornendo i dati catastali (foglio e particella).
Come già evidenziato, il Sistema sarà integrato con fogli di mappa catastali aggiornati che consentiranno a tutti, tramite il sito istituzionale, di verificare i vincoli anche attraverso il dato catastale. Per questo la richiesta, legittima nelle intenzioni di fornire dati certi ai cittadini, trova risposta nello strumento, il SIT, di cui era necessario dotarsi da tempo per trasparenza e in attuazione della tanto proclamata informatizzazione dell’Ente necessaria anche per accelerare le risposte dell’ufficio.
In merito all’edificazione in campagna appare evidente che come già evidenziato con nota del luglio 2011, indirizzata allo stesso Sen. Curto, la questione non vada letta solo in riferimento al possesso della qualifica di imprenditore agricolo. Per questo non avendo avuto la possibilità di replica al Senatore, per esigenze regolamentari in sede di Consiglio Comunale, tengo a precisare come non sia cambiata la mia posizione e rammento, oggi come allora, che la zona E ‘agricola’ è ben definita nella sua destinazione urbanistica, relativamente alle attività correlate all’agricoltura e in tal senso regolamentata nella normativa statale e regionale, a prescindere dal requisito soggettivo. Normativa tuttora vigente e che pertanto va rispettata anche per evitare, così come invece ė accaduto, l’edificazione di costruzioni non solo svincolate dalla destinazione urbanistica dell’area ma anche su lotti di dimensioni ridotte, con notevole carico urbanistico e costi a carico di tutti i cittadini.
E allora: si dica chiaramente se si intende continuare ad applicare discutibili procedure edilizie che per molti sono ormai considerate prassi e consuetudini seppur in palese contrasto con quanto previsto e consentito dalla normativa vigente.
Con l’occasione ribadisco ancora una volta la mia disponibilità al confronto sui contenuti del PUG, senza ritardarne l’adozione e approvazione, ed è per questo che si ritiene opportuno condividere il documento allegato, nella speranza che si possa avviare una discussione ragionevole.
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