Ho già scritto che, sul problema palasport, occorre buttare alle spalle le contrapposizioni, sedersi tutti intorno ad un tavolo e risolvere la situazione.
Per cui non metterò il carico da quaranta su una politica locale a dir poco inefficiente e incompetente.
Vista la piega che ha preso la questione, una cosa, però, sento di dirla in maniera chiara e tonda: non prendeteci per il culo.
So bene che, su una struttura in cui gioca la New Basket, possa non esserci identità di vedute.
Se mi metto nei panni degli altri, posso comprendere che ci sia più di qualcuno che ritiene inutile il Palasport e voglia remare contro. Posso pure rendermi conto che, per altri ancora, l’interesse di una città ad avere una struttura adeguata ai tempi passi in secondo piano rispetto all’interesse soggettivo di fare un danno al “nemico”.
Ma a tutto c’è un limite.
Ed in questo caso il limite è il rispetto della gente e di se stessi. Dell’onestà mentale!
Chi non vuole la struttura di almeno 5mila posti faccia un passo avanti e lo dica apertamente. Senza alcun infingimento. Se ne assuma la responsabilità davanti alla città ed agli elettori.
Si dia un taglio ai giochini, alle parole non dette, ai vacui comunicati stampa, alle veline per i giornali amici.
Si smetta una volta per tutte con le bambinate di chi butta il sasso e nasconde la mano.
Basta ipocrisia.
Basta approssimazione.
Stop alle polemiche gradite soltanto a chi non vuole costruire niente.
Quanto accaduto ieri non deve più accadere.
Prima Ferrarese fa sapere che ha esortato la maggioranza di Brindisi ad affrontare di petto la questione Palazzetto.
Poi la Carluccio invia un comunicato stampa in cui ammette di voler lavorare per ampliare il Palazzetto e chiede la collaborazione dell’opposizione per reperire le risorse idonee dal bilancio comunale.
Quindi viene fuori BBC che esorta Ferrarese, in qualità di Presidente di Invimit, a fare per Brindisi ciò che si è fatto per la riqualificazione degli stadi di serie B (n.d.r.: un protocollo di intesa tra Lega di Serie B, Credito Sportivo e Invimit che, oggi, dopo anni di incontri e discussioni, è ancora allo stato embrionale con zero progetti finanziati).
Infine, la Carluccio, con un secondo comunicato, rende noto di avere già intrapreso trattative in tal senso con Invimit. Peccato che non l’abbia detto prima che era già stata “a casa” di Ferrarese. E peccato che in LegaBasket nessuno sia a conoscenza di un’iniziativa simile a quella assunta per la Serie B di calcio.
Insomma, l’impressione è che si stia costruendo il solito teatrino, con i soliti attori protagonisti.
Quel protagonismo fine a se stesso. Quello visto e rivisto, trito e ritrito. Quello delle priorità che il giorno dopo vengono dimenticate nel cassetto. Quello che riempie pagine e pagine con parole, polemiche e piroette.
Quello che offre visibilità a chi lo fa. Ma niente, proprio niente, alla città.
Oreste Pinto
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