Non tardano ad arrivare le reazioni alla notizia della richiesta di rinvio a giudizio del Sindaco Consales e di altre cinque persone nell’ambito dei filoni di inchiesta relativi agli affidamenti News e Culturamiano ed alla vicenda del pagamento ad Equitalia di un debito privato del primo cittadino.
I primi ad intervenire sono Mauro D’Attis, candidato sindaco battuto da Consales nel 2012, e Generazione Identitaria, movimento giovanile di destra vicino all’ex Assessore Massimo Ciullo. Poi sono giunte altre considerazioni a mezzo stampa dalle opposizioni di sinistra e quelle di destra.
Scrive D’Attis: “Non mi esprimo nel merito della vicenda giudiziaria, posto che si tratta di una richiesta di rinvio a giudizio. È un dato, però, che sono questioni che riguardano l’Amministrazione comunale e non solo personali.
“Non posso sapere come andrà a finire – continua D’Attis – ma, come abbiamo già detto in svariate occasioni, così non c’è più la serenità per andare avanti, per risolvere i grandi nodi che riguardano la città. Oltre che ribadire questo, altro non possiamo fare. Sono i gesti degli altri che, se fatti con responsabilità, potrebbero riportare Brindisi alla serenità. E non sono iscritto al ‘partito del Commissario” ma a quello del “buon senso“.
Per Generazione Identitaria “non si può attendere l’esito del giudizio penale per dire basta all’oramai evidente fallimento dell’esperienza politica amministrativa guidata da Consales. Fare un passo indietro, mettendo da parte orgoglio e cocciutaggine è d’obbligo. Non è più una questione meramente giudiziaria, ma soprattutto politica ed istituzionale!
Come può un Sindaco ed una Amministrazione Comunale che ne hanno sbagliata una dietro l’altra, compiendo anche errori macroscopici ed evitabili, continuare ad amministrare la Città? Come può un Sindaco, responsabile – in quanto legale rappresentante dell’Ente municipale – insieme ai suoi funzionari degli atti che compie, rilasciare interviste critiche verso il Tribunale Amministrativo Regionale che annulla tali atti proprio perché illegittimi?
Chi è causa del suo mal pianga se stesso!”
Vada a casa a riflettere sugli errori commessi, perché in questo momento, profondamente delicato per Brindisi, non possiamo più permetterci di essere rappresentati da gente accusata di certi reati contro l’istituzione che essi stessi dovrebbero rappresentare, dal momento che il Comune di Brindisi risulta la parte offesa.
Brindisi Bene Comune, partecipante alla scorsa competizione elettorale con il candidato Sindaco Riccardo Rossi, sostiene che: “E’ ormai evedente che con la richiesta di rinvio a giudizio del Sindaco e di alcuni dirigenti del Comune, per gravi reati che sarebbero stati compiuti durante il suo mandato, non vi sono le condizioni per continuare.
In questo momento non si tratta di anticipare sentenze che solo la Magistratura può stabilire, ma di opportunità politica.
Può consentirsi una città come Brindisi un Sindaco ormai debolissimo e facilmente condizionabile e ricattabile nelle scelte vista la sua posizione?
Può il Comune, parte offesa, costituirsi parte civile nei confronti del Sindaco e di alcuni suoi dirigenti?
Si possono affrontare problemi serissimi quali il rapporto con le grandi aziende, la questione dei rifiuti, il PUG, le ingenti risorse da dedicare all’ampliamento del Palazzetto con un Sindaco che sembra avere un’esposizione debitoria di diverse centinaia di migliaia di euro anche verso isitiuti previdenziali e tributari?
Al Pd e alle forze di maggioranza e di opposizione lanciamo un appello: non possiamo demandare tutto alla magistratura e ai suoi tempi, c’è un momento in cui la Politica deve fermarsi e riflettere se questa situazione è sostenibile, se il rapporto con la città che chiede trasparenza e legalità può continuare con questa amministrazione.”
“Sviluppo e Lavoro”, l’associazione che ha espresso a consigliere il candidato Sindaco Giovanni Brigante, “esprime amarezza e sconforto per le inevitabili conseguenze che ciò comporterà per la tanto faticosa ripresa della nostra città.
Proprio in un momento in cui i problemi legati allo sviluppo industriale e infrastrutturale e al riassetto urbanistico di Brindisi richiederebbero amministrazioni compatte ed autorevoli, si apre l’ennesima pagina oscura per la nostra comunità.
Non intendiamo esprimere giudizi di merito , che competono solo alla magistratura, ma riteniamo opportuno che il Sindaco valuti da subito con serenità e autonomia quale possa essere la decisione più saggia , considerando che un suo “passo indietro “ gli consentirebbe di difendersi più agevolmente in un eventuale processo, senza la carica di rappresentante istituzionale e nel contempo un suo gesto, dettato da senso di opportunità politica, risparmierebbe alla città una fase di confusione e di debolezza , che i cittadini di Brindisi non meritano“.
I coordinamenti provinciale e cittadino di Fratelli D’Italia – Alleanza Nazionale Brindisi, dichiara:
“E’ pacifico che se già sino a ieri la posizione del primo cittadino Mimmo Consales era imbarazzante, in virtù della sua perseveranza nel restare alla guida della nostra città, oggi è certamente ancor più delicata e preoccupante, alla luce della assunzione della qualità di imputato per reati quali quelli a lui contestati nella richiesta di rinvio a giudizio per come appreso dagli organi di informazione, ossia abuso d’ufficio, truffa e concussione. Tutto ciò in ogni caso non è di per se unico motivo per il quale il Sindaco deve lasciare, ma certamente rappresenta l’apice di un mal governo della città che si evidenzia ogni giorno di più anche per gli innumerevoli contenziosi che sono inerenti ad aspetti fondamentali della vita quotidiana dei brindisini. (ambiente, rifiuti, ecc.).
Nel malaugurato caso che l’esecutivo non voglia dimettersi, Fratelli d’Italia AN auspica che sia l’intero Consiglio Comunale ad avere un sussulto di dignità porti ad attivare le procedure per lo scioglimento dello stesso. Se ciò non dovesse accadere sarebbe la conferma dell’esistenza di un sistema Consales che vede protagonista il PD e il NCD del risorto Ferrarese.”
Questa la nota di Sel: La richiesta di rinvio a giudizio per il Sindaco di Brindisi, impone alla politica tutta un momento di seria riflessione. Premesso che, evidenziare eventuali responsabilità è compito precipuo della Magistratura e che a nessuno è concesso di emettere sentenze affrettate o di corridoio, non si può negare ad una città capoluogo il diritto di essere amministrata da un Sindaco in possesso della più piena serenità nello svolgimento delle proprie funzioni. Compito della politica oggi è riprendere con gli elettori quel rapporto di fiducia che appare fortemente compromesso e logorato a tutti i livelli. I cittadini devono avere come punto fermo le Istituzioni considerate le oceaniche difficoltà in cui quotidianamente si dimenano. Il travaglio culturale che ha investito tutti i partiti, impone loro una inversione di rotta affinché riprendano la loro originaria identità e funzione. Negli ultimi mesi lo scenario politico italiano ha subito una rapida mutazione al punto che dall’appello al voto per il bipolarismo , oggi si governa oltre i confini, vedi il governo centrale di larghe intese, vedi Amministrazione comunale di Brindisi. Non si può sacrificare tutto sempre e comunque sull’altare della governabilità. I partiti del centro sinistra devono ritrovare il senso delle Istituzioni, devono essere da esempio ai giovani, devono rifuggire dall’ambiguità, tenere dritta la barra quando si tratta di “questione morale”. In tal senso, nel rispetto della propria storia, il PD deve condurre la città alla chiarezza e al voto nel più breve tempo possibile, affinché i cittadini si possano esprimere serenamente e senza riserve mentali nei confronti dei partiti di sinistra.
Per il PRC “Il rinvio a giudizio del sindaco Consales non è certo una buona notizia per la città. Questa amministrazione, nata con le peggiori premesse politiche, si rivela un disastro anche sotto il profilo della correttezza amministrativa, considerata l’intensa attività di controllo cui è stata sottoposta. Crediamo sinceramente che il problema sia da individuare nella linea politica e nella composizione delle forze che compongono questa maggioranza, prima ancora che nelle singole scelte amministrative. Questa amministrazione è stata un fallimento perchè lo è stato il sedicente Laboratorio, nato all’insegna del più bieco consociativismo. Le dimissioni sono l’unico atto di liberazione che questa città può augurarsi“.
Angela Gatti
Pubblicato il: 2 Apr, 2014 @ 21:26
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