Con riferimento all’episodio riportato in un articolo de “Il Fatto Quotidiano.it” del 18 luglio scorso in cui si riferisce dei festeggiamenti dell’ex consigliere comunale di Brindisi Massimiliano Oggiano avvenuti in forma privata ma assurti all’onore delle cronache per essere stati occasione di manifestazione di gesti, di espressioni verbali e di utilizzo di emblemi inneggianti al partito fascista e all’esperienza nazista (saluti romani, croce celtica, uso di slogan tristemente noti), ci sembra necessaria e opportuna una riflessione.
Nonostante la natura privata dell’occasione in cui si sono svolti i fatti, i comportamenti a cui ci si riferisce sono stati oggetto di pubblicizzazione e di diffusione sugli organi di informazione e sui social. A tale riguardo non può non essere oggetto di preoccupazione e turbamento il fatto che, nel caso di specie, la persona coinvolta è anche un docente, e cioè ha un ruolo pubblico, istituzionale, normato, di dipendente di pubblica amministrazione e di educatore. Ha un codice professionale, entra in classi di studenti di scuola superiore di secondo grado e contribuisce a formarli. Possiamo chiederci, allora: a quali valori? Cittadinanza e Costituzione, forse? Libertà, inclusione, democrazia, estensione dei diritti, partecipazione?
Non ci interessa la eventuale rilevanza giuridica dei comportamenti (che, nel caso, toccherà ad altri accertare) ma ciò che più preme alla FLC e all’intera CGIL, in nome delle sue solide radici collocate nei valori fondanti della Carta Costituzionale, è la manifestazione di una profonda preoccupazione per quanto è accaduto.
La libertà di espressione, qui, come nel caso di quanto avvenuto per la spiaggia di Chioggia, non c’entra nulla. Qui ne va della nostra idea di scuola pubblica, e di ciò che seminiamo per le generazioni dei futuri cittadini che vi si formano.
FLC CGIL
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