May 12, 2025

OGGETTO: INTERROGAZIONE CONSILIARE CON RISPOSTA SCRITTA RELATIVA ALLA SITUAZIONE ECONOMICA E FINANZIARIA DELLE QUOTE DI COFINANZIAMENTO NELL’AMBITO BR/1 DA PARTE DEL COMUNE DI BRINDISI E SAN VITO DEI NORMANNI.
Il sottoscritto Consigliere Comunale
PREMESSO
che in questi ultimi giorni e’ nata una polemica istituzionale tra la Sindaca di San Vito Dei Normanni e la SV. In merito alle quote da versare all’ambito BR/1 per l’espletamento dei servizi di competenza ed in particolare su quelli interessati a nuova gara d’appalto come l’integrazione scolastica .
Atteso
che da notizie avute , parrebbe che mentre il Comune di Brindisi versa totalmente la quota parte di cofinanziamento dovuta , pari circa all’80% della spesa totale, il Comune di San Vito dei Normanni non versa la parte di cofinanziamento pari a circa il 20% della spesa totale , adducendo motivazioni a noi sconosciute.
Ci pare alquanto strano che il responsabile dei Servizi Finanziari , nonché’ responsabile dei Servizi Sociali Dott. FALCO , non abbia ancora prodotto in maniera chiara la situazione contabile e finanziaria dell’ambito , alfine non solo di fare chiarezza ,ma soprattutto alfine di mettere in moto il meccanismo di recupero dei crediti nei confronti del Comune inadempiente , onde evitare per il futuro un intervento della Corte dei Conti , con azione risarcitoria nei confronti degli organi competenti.
La Interrogo
Pertanto per conoscere e sapere in modo chiaro quale e’ la percentuale che il Comune di Brindisi versa per ogni servizio espletato dall’ambito Br/1 , se rispetta la percentuale dell’80% e quale e’ la percentuale versata dal Comune di San Vito dei Normanni per ogni servizio espletato dall’ambito BR/1, rispettando la percentuale dovuta di circa il 20%. Nell’ipotesi in cui il Comune di San Vito dei Normanni dovesse risultare inadempiente, di attuare ogni atto dovuto alfine di recuperare le somme non versate , onde evitare non solo ulteriori esborsi per il Comune di Brindisi ,ma soprattutto tutelare tutti gli organi da un intervento della Corte dei Conti. La Interrogo
Inoltre per conoscere e sapere se non ritiene che la figura di chi ricopre i Servizi Finanziari non sia incompatibile con quella di responsabile dei Servizi Sociali , svolgendo di fatto la figura del controllore e controllato, in quanto lo stesso dirigente esprime i pareri di congruità economica ad atti presentati dallo stesso sotto altra veste , cioè quella di responsabile dei servizi sociali.
Oltre alla risposta scritta , si chiede anche una risposta al primo Consiglio Comunale utile.

Luciano LOIACONO CAPOGRUPPO IDEA per BRINDISI

 

 

Come spesso accade le narrazioni del nostro Sindaco sono sempre parziali tendenti spesso alla mistificazione. Molto semplicemente: i servizi sociali hanno rappresentato da sempre un valore aggiunto nel sistema di welfare del Comune di Brindisi, peccato che negli ultimi quattro anni abbiamo assistito ad una gestione concentrata sullo svuotamento delle professionalità acquisite (vedi ad esempio il servizio di assistenza domiciliare integrata e servizio a domicilio, servizi Polo), a vantaggio di sistemi ed organizzazione degli stessi incentrati più sulla “clientela politico-istituzionale”  che sull’efficienza ed efficacia, con evidenti ricadute negative anche su coloro i quali di quegli stessi servizi ne erano, come  d’altronde ne sono, usufruitori ovvero le
 categorie fragili! E questo anche a causa di un piano di riequilibrio finanziario che  sempre questa Amministrazione ha voluto adottare (cosa ormai  chiara a tutti) della qual cosa   se ne sarebbe potuto tranquillamente fare a meno, stante  la produzione di tagli indiscriminati ed orizzontali ai servizi ai cittadini, compresi i servizi sociali. Si sarebbe al piú potuto arrivare (con  scelte oculate, non dettate da “partigianeria”,  ma individuando priorità) ad una ristrutturazione degli stessi selettiva privilegiando quelli ad alto contenuto ed impatto socio-sanitario-assistenziale! La polemica scatenata dal Sindaco Rossi  con il Comune di S. Vito dei Normanni (per anni partener nell’Ambito per la gestione dei servizi sociali e futuro socio del costituito Consorzio che dovrà sostituire l’Ambito) rappresenta l’ennesimo tentativo di nascondere e diluire le proprie gravissime responsabilità  nella gestione dei servizi sociali e sui gravi  ritardi per l’indizione delle nuove gare oggetto di continue proroghe (con responsabilità colpose???) oltre quanto stabilito dalle norme vigenti, con gravi ripercussioni sulla tranquillita lavorativa della platea storica ma soprattutto sulla continuità dei servizi ai piu deboli! Sulla vicenda dell’integrazione scolastica   Fratelli d’Italia  è stata, è e sarà al fianco dei lavoratori ed delle lavoratrici e degli usufruitori del servizio senza se e senza ma! Se il Comune di San Vito deve contribuire ai futuri servizi d’ambito, compreso quelli dell’integrazione scolastica, con ulteriori risorse rispetto alla spesa storica consolidata attendiamo che lo faccia! Se il Comune di San Vito  ha versato di meno rispetto a quanto previsto sino ad oggi nel corso degli ultimi anni il sindaco Rossi metta in mora immediatamente lo Stesso ma prima di farlo si accerti, soprattutto negli ultimi quattro anni, se  si sia mai posto il problema di chiederglieli i relativi fondi e perché lo rivendica solo ora! Diversamente abbiamo assistito alla solita, ennesima sceneggiata nel più classico degli ormai stucchevoli abbaii e latrati  alla luna!
Dott. Massimiliano Oggiano
Capogruppo FdI – Vicepresidente del Consiglio Comunale di Brindisi

Il dibattito sulla gestione dei servizi sociali dell’Ambito Br1 è surreale. Si assiste ad una levata di scudi da parte della maggioranza politica che guida il Comune di Brindisi, che si erge a difensore dei lavoratori e degli utenti dei servizi, come se non sia stata proprio l’amministrazione Rossi ad annullare le risorse per Adi e Sad ed a decurtare del 20% gli apporti per gli altri servizi. Come al solito, Rossi ed i suoi provano a mistificare i fatti e la buttano in demagogia, rifuggendo ancora una volta dalle proprie eclatanti responsabilità nell’aver arrecato sofferenza e disagi a utenti ed operatori. Quella di tagliare sui servizi sociali è stata una scelta politica chiaramente sbagliata (si poteva tagliare su altri capitoli, come ad esempio sulle anonime estati brindisine), come testimonia il fatto che l’adesione al Piano di riequilibrio era evitabile e che adesso lo stesso Piano viene modificato tornando sui propri passi rispetto all’annullamento dei trasferimenti di risorse per Adi e Sad.
Ma poi, è normale che Rossi ci faccia sapere candidamente solo adesso che il Comune di San Vito sarebbe stato inadempiente in questi anni, avendo versato – a suo dire – 110.000 l’anno invece che 400.000 euro? Dov’erano Rossi, la Giunta e i dirigenti prima? A quale fine è stata tollerata quella situazione di precarietà, che ha legittimato anche che si spingessero gli utenti di alcuni servizi come Adi e Sad verso i privati? Se non sapevano e lo hanno scoperto solo adesso, tanto peggio: significa quantomeno che c’è stata imperizia.
Troppo facile fare adesso i paladini di turno solo perché conviene indebolire la controparte in una partita di poltrone e gestione di potere in vista della campagna elettorale che vede come sempre i cittadini soccombenti. Gli operatori dell’integrazione scolastica giustamente pongono il tema: meno risorse equivalgono a minore occupazione. Hanno ragione, lo sappiamo bene: per questo abbiamo contestato aspramente quel Piano di riequilibrio e le scelte contenute al suo interno che tutti fanno finta di aver dimenticato. Nel frattempo, da questo mese i cittadini beneficiari del servizio di assistenza domiciliare integrata dovranno contribuire alle spese del costo del servizio, cosa mai accaduta prima. Non vorremmo che tutta questa sceneggiata napoletana sia una cortina fumogena creata ad arte per distogliere l’attenzione da un’operazione di revisione al ribasso di servizi fondamentali come quelli dell’Adi e del Sad.

Gianluca Quarta, Consigliere comunale Forza Italia Brindisi

È un dibattito alquanto animato quello che si sta tenendo in queste ore sulla questione servizi sociali dell’Ambito BR 1 tra il Comune di Brindisi e quello di San Vito dei Normanni coinvolgendo le diverse parti politiche.
Il Sindaco Errico ha fatto emergere un problema che ormai da anni tiene banco: la carenza di governance per il coordinamento dell’Ufficio di piano, causata dall’avvicendamento di diversi funzionari e che l’attuale Sindaco di Brindisi non ha mai affrontato in modo risolutivo. Pertanto, il Sindaco Errico non sta agendo per “sete di potere”, quanto per dare un assetto solido e stabile al futuro Consorzio in modo da poter meglio gestire le risorse finanziarie. Un aspetto, questo, che negli ultimi anni è sempre stato gestito con confusione soprattutto da parte del Comune di Brindisi in quanto Comune capofila.
Solo ora e a tal proposito, il Sindaco di Brindisi ci fa sapere che il Comune di San Vito dei Normanni risulterebbe inadempiente, negli ultimi anni, in termini economici? Come mai il Sindaco di Brindisi, la sua Giunta e i dirigenti comunali non hanno riscontrato prima tale criticità?
I conti non tornano perché è evidente che ci si avvia verso la campagna elettorale e quindi pur di accaparrarsi titoli sui giornali e consensi elettorali, il Sindaco di Brindisi danneggia l’immagine del Sindaco Errico e dell’intera comunità sanvitese.
Forza Italia non ci sta e sostiene il lavoro del suo Sindaco e della sua Giunta e attende i prossimi passaggi istituzionali che saranno effettuati nella Commissione che, assieme ad altri gruppi, abbiamo chiesto di convocare per far luce su questa vicenda.
Forza Italia – Sez. San Vito dei Normanni, coordinamento cittadino
Come  Segretario Cittadino di Puglia Popolare, sentita la nostra referente alle politiche sociali,  sentiamo il dovere di esprimere alcune  considerazioni sulla vicenda dei servizi sociali e  del consorzio.
 In primis  c ‘è l’ importanza inequivocabile del  consorzio in quanto tale ,questo tipo di istituzione ormai  costituita  in molte altre realtà e riconosciuta per prerogativa e importanza  anche dalla Comunità Europea ,con i suoi vantaggi fiscali e i suoi incentivi .Infatti è solo il consorzio che ,oltre a stabilizzare  proteggere e dare dignità ai suoi  operatori permette di accedere ai finanziamenti finalizzati ad esso.
Inoltre  c’è  anche un  sostanzioso risparmio delle finanze comunali per la gestione diretta del servizio e del suo personale umano, mirando ancor più allo sviluppo e rispondendo adeguatamente ai bisogni sociali del nostro territorio.
Per questo  chiedo alle parti di  finire questa sterile diatriba, non si può attaccare per partito preso…, quando i fatti sono chiari a tutti, mentre bisogna lavorare seriamente per porre le basi ad un fattivo intervento sulle fasce più deboli e dare dignità agli operatori del settore.
Il Comune capoluogo non mi risulta che si sia tirato indietro in questi ultimi anni, anzi ha assunto sempre le sue responsabilità andando oltre, come per molti progetti negli anni passati è stato sempre virtuoso.
Raffaele Iaia
Segretario Cittadino di Puglia Popolare

Lo scontro politico ed istituzionale che si è scatenato intorno alla gestione dei servizi sociali nell’Ambito BR1, di cui fanno parte i Comuni di Brindisi e San Vito dei Normanni, ha visto finora un grande assente: la comunità degli utenti. Purtroppo nel settore dei servizi sociali si sono sedimentati negli anni interessi che hanno visto coinvolte quasi tutte le forze politiche e che hanno impedito qualsiasi mutamento. Il PRI sicuramente non è tra queste! Ricordiamoci il dimissionamento dell’Assessore e Vice Sindaco Rita De Vito a fronte di un tentativo di mettere mano ad una profonda riorganizzazione dei servizi. Si spiega anche in questo modo il perché alcune forze di centrodestra hanno preso le difese del Comune di Brindisi e del Sindaco Rossi in questo aspro confronto che lo vede contrapposto al Sindaco di San Vito dei Normanni circa la quantità dei servizi da erogare e l’apporto economico di ciascun comune. Siamo sicuramente tra quanti difendono i diritti dei lavoratori impegnati nella erogazione dei servizi e siamo stati tra i pochi a protestare per i tagli operati nel settore dei servizi sociali che si sono riverberati sulle retribuzioni di quanti operano con le diverse Cooperative affidatarie dei servizi. Ma un dibattito incentrato esclusivamente sulla difesa dei livelli occupazionali sarebbe sicuramente monco. Fin dall’inizio di questa consiliatura il nostro Capogruppo Gabriele Antonino ha richiamato, spesso inascoltato, l’attenzione su un altro aspetto che a noi pare francamente il più rilevante: ossia la qualità dei servizi erogati e la loro rispondenza ai nuovi bisogni di fasce sempre più estese di popolazione.  Non a caso avevamo auspicato una riorganizzazione e riqualificazione dei servizi sociali sul nostro territorio per giungere alla definizione di un possibile organigramma capace di gestire tutta la rete dei bisogni dei cittadini riconducibile alle competenze della Amministrazione Comunale. Tanto a fronte di una crisi economica strisciante, della fuga della popolazione giovanile verso altre realtà capaci di offrire migliori opportunità lavorative e di studio, della perdita di solidità delle strutture familiari, del dilagare di forme di devianza minorile e di tossicodipendenze che hanno fatto si che la domanda di servizi nel campo sociale aumentasse a dismisura a fronte di una struttura operativa e di una organizzazione gestionale rimasta sostanzialmente immutata negli anni. La nascita di un Consorzio pubblico poteva servire a questo scopo. Specie se affidato ad una struttura manageriale cui delegare il compito di redigere una mappatura completa delle risorse organizzative presenti sul territorio, stimolando la crescita di quelle organizzazioni che possono veramente essere definite no-profit. Ci sembra, invece, che il dibattito stia stato svilito sulla disputa intorno alla Presidenza del Consorzio e sui contributi che ciascun Comune dovrebbe versare. Purtroppo la circostanza che nell’ultimo decennio il settore dei Servizi Sociali sia stato affidato a dirigenti a scavalco ha impedito che venisse operato uno screening di tutte le associazioni, cooperative sociali e organizzazioni no-profit presenti sul territorio, raccogliendo ed archiviando gli organigrammi di ogni struttura accreditata ed evidenziando le lacune o le insufficienze dei servizi esistenti, individuando e segnalando esperienze innovative di welfare collaborativo. Così come è mancato un controllo periodico degli operatori del settore al fine di verificare che le strutture accreditate abbiano mantenuto i requisiti strutturali, organizzativi e qualitativi che hanno dato origine alle autorizzazioni. E’ giunto allora il momento di dar vita ad una Consulta in cui siano inseriti i rappresentanti delle associazioni, cooperative sociali, patronati di assistenza, sindacati di categoria e associazioni dei familiari, facendo tesoro dei suggerimenti utili al buon funzionamento dei servizi sociali di emanazione comunale. Tale organismo dovrà essere consultato anche nella fase di stesura dei piani di zona. Solo in tal modo l’Amministrazione potrà dare compiuta attuazione a quello che è il dettato principale della Legge 328 del 2000, ossia il principio di sussidiarietà inteso come un patto tra tutti gli attori del territorio.

IL MOVIMENTO FEMMINILE REPUBBLICANO

Lucia DE GIORGIO

Rita DELL’ERBA

 

Purtroppo neanche sulla salvaguardia di Servizi Essenziali per la nostra città, la politica brindisina riesce a fare corpo unico a difesa dei più deboli e sfortunati e a difesa dei lavoratori e lavoratrici che con sacrifici hanno compiuto anche percorsi di professionalizzazione per qualificare e rendere sempre più efficiente la prestazione lavorativa.
Neanche ciò che abbiamo denunciato su come il Comune di Brindisi per garantire i Servizi dell’ Ambito Brindisi-San Vito N. abbia investito più risorse anche per sopperire alle difficoltà dell altro Comune de’Ambito, unisce tutti sotto la stessa bandiera.
Neanche la lettera dei lavoratori e lavoratrici accorata che mette in risalto la verità riesce a unirci a difesa dei nostri concittadini.
Come è usanza di questa Città alcuni Partiti ritengono di confondere per solo fini elettorali e di parte, parlando di tutto e di più o addirittura etichettando alcune forze di opposizioni come curatori di alcuni interessi sui Servizi Sociali.
QUALI INTERESSI? Di cosa parlano?
Ebbene per correttezza e chiarezza nei confronti dei cittadini saremmo curiosi di chiedere a tutti i partiti presenti in Consiglio Comunale, ci sono Consiglieri Comunali assunti presso Società che operano nei Servizi Sociali? Ci sono Consiglieri Comunali che hanno Consulenze con Società già esistenti o di nuova Costituzione che opera nei Servizi Sociali? Solo tolto questa dubbio le voci che si alzano per gettare ombre cosi tanto per fare rumore possono essere credibili.
In questa vicenda l’unico interesse della Lega è garantire i Servizi e garantire il massimo dell’occupazione per i nostri concittadini che con sacrificio e professionalità hanno costruito la loro stabilità occupazionale.
Non siamo alleati di nessuno ma solo con Brindisi e i Brindisini.
 Saponaro Ercole
Capo Gruppo Lega Brindisi

 

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