Che io possa vincere, ma se non riuscissi, che io possa tentare con tutte le mie forze. È all’insegna di queste appassionate e toccanti parole (il giuramento dell’atleta special olympics) che il 29 novembre 2017 ha visto protagonisti al Malamelfi di Brindisi oltre cento giocatori-studenti (tra atleti e partner), oltre cento spettatori, tanti, tantissimi professori ed accompagnatori provenienti da dieci scuole diverse di tutta la provincia: quattro scuole secondarie di secondo grado (Marzolla-Leo-Simone-Durano e Pertini di Brindisi, Calò e De Marco di Francavilla Fontana) e sei scuole secondarie di primo grado (Kennedy, Giulio Cesare, Virgilio, Salvemini, Sant’Elia, Marzabotto) di Brindisi.
Questi i numeri della prima edizione a Brindisi di Special Olympics, delle Olimpiadi, appunto, un po’ “speciali”. Speciali perché vi hanno partecipato, uniti dallo stesso colore della maglietta e dal linguaggio universale dello sport, studenti con e senza disabilità intellettiva. Studenti che, per usare le parole della Dirigente Carmen Taurino, “hanno fatto squadra per dimostrare che le differenze non esistono”. Lo sport che li ha uniti in questa occasione è stato il basket (all’interno della European basketball week): parole come inclusione, gioia, gratificazione, valori, riconoscimento sociale, giustizia, tolleranza, partecipazione se la sono vista tra due canestri posti a tre metri d’altezza. E hanno vinto.
Il referente del progetto per l’IISS Marzolla-Leo-Simone-Durano, Francesco Muscogiuri, ha creduto subito nell’iniziativa ed ha creato con il supporto del DS, Carmen Taurino, del DSGA, Michela Carlucci, un team di spessore (costituito da Massimiliano Gemma, Maria Greco e tanti altri collaboratori) che è riuscito ad organizzare un evento-spettacolo come quelli che si vedono in tv. Solo che questa volta al centro del mondo c’era una piccola città del Sud: Brindisi. Numerose le autorità che hanno voluto testimoniare con la loro presenza l’importanza dell’evento (dai presidenti provinciale del CONI e del FIP, Oronzo Pennetta e Giuseppe Olive, al presidente regionale del CIP, Giuseppe Pinto, al coordinatore provinciale dell’attività fisica e sportiva dell’USP, Massimo Monticelli). Special guests, due altissimi e verissimi giocatori di basket del New Basket Brindisi Happy Casa: Blaz Mesicek e Scott Suggs, che hanno distribuito medaglie, abbracci, sorrisi, foto ed autografi per tutto il corso della manifestazione.
In una lunghissima mattinata, dopo i saluti di rito, lo schieramento delle squadre sul parquet del palazzetto e l’inno nazionale eseguito dall’ensemble di fiati e percussioni del Liceo Musicale Durano diretto dal Maestro Bagnato, si è dato il via ai giochi. Due gironi per i più piccoli e un girone secco per i più grandi: il tutto scandito dal precisissimo ed implacabile timer del basket e da due arbitri incorruttibili, Alfredo de Rosa e Damiano Policreste.
Solo per onore di cronaca, i vincitori. Categoria junior: Giulio Cesare e S. Elia (rispettivamente primo e secondo posto), categoria senior: De Marco e Marzolla-Leo-Simone-Durano (primo e secondo posto). A tutte le scuole aderenti è stato donato un gadget a ricordo dell’evento realizzato dagli studenti e dai docenti del Liceo Artistico “Simone”.
Ma in realtà, quando eventi di questo spessore si fanno, si fanno così al Sud e soprattutto si fanno così bene vinciamo tutti. Vince tutta quella parte dell’Italia che ci crede. Che crede che si possa fare sempre bene e sempre meglio.
Senza falsi complimenti: chi non c’era, oggi, si è perso qualcosa. Noi, il Marzolla-Leo-Simone-Durano, c’eravamo e ci saremo anche il prossimo anno. E qualcosa ci dice che l’anno prossimo saremo tanti, tanti di più.
D. de Fazio, M. Gemma, F. Muscogiuri
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