Si terrà al Castello Dentice di Frasso, a Carovigno, la presentazione del volume “Torre Santa Sabina. L’approdo ritrovato”, pubblicato nella collana editoriale “Leggi la Puglia” del Consiglio regionale della Puglia e che costituisce il punto di arrivo di una ampia e più che ventennale ricerca condotta dal Dipartimento di Beni culturali dell’Università del Salento. L’appuntamento è per domenica, 19 ottobre, alle ore 17.
L’avvio delle ricerche risale già ai primi anni Duemila, quando uno “scavo dello scavo” a cura del Dipartimento ha consentito una rilettura critica delle attività di recupero risalenti agli anni ’70 e ‘80 del secolo scorso, seguite alle prime indagini promosse dal Museo Provinciale di Brindisi e che avevano confermato l’esistenza di depositi archeologici nelle acque della Baia “dei Camerini”.
Tale rilettura è stata propedeutica alle nuove ricerche, culminate nei progetti “L’approdo ritrovato” e “Underwater Muse. Immersive Underwater Museum Experience for a wider inclusion”, grazie ai quali Torre Santa Sabina ha ottenuto rilievo internazionale.
Grazie allo studio integrato e transdisciplinare proprio dell’archeologia dei paesaggi – in questo caso paesaggi di mare / seascapes – oggi è stato possibile restituire la conoscenza non solo di un approdo posto lungo la rotta di cabotaggio delle coste salentine e del suo contesto territoriale, ma anche di navi e carichi che, nel corso di un lungo e mai interrotto arco cronologico, sono approdate, si sono spiaggiate o si sono infrante in questa pericolosa trap-bay. Attraverso la revisione dei vecchi dati, illuminati e integrati dalle nuove ricerche, all’interno del volume, già presentato al Salone del Libro di Torino 2025 e al “Il Libro Possibile 2025” a Polignano a Mare, vengono quindi minuziosamente illustrati e ricostruiti i risultati di un lavoro articolato e complesso, che ha visto il coinvolgimento di un gran numero di studiose e studiosi per l’analisi dei molteplici aspetti di questo straordinario palinsesto archeologico.
Il volume è stato curato da Rita Auriemma, professoressa associata presso il Dipartimento di Beni Culturali dell’Università del Salento; Antonella Antonazzo, dottore di ricerca e specialista in Archeologia Classica e subacquea; Carlo De Mitri, docente di Italiano e storia nelle scuole superiori e dottore di ricerca e specialista in Archeologia classica.
Hanno contribuito: Cristiano Alfonso, Adriana Bandiera, Alessio Calantropio, Filiberto Chiabrando, Angelo Colucci, Luigi Coluccia, Maria Teresa Giannotta, Carmela Iaia, Eda Kulja, Mariateresa Lettieri, Giovanna Maggiulli, Lara Maritan, Maria Emanuela Mascaro, Giuseppe Mastronuzzi, Federica Mauro, Florinda Notarstefano, Fernando Zongolo.
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