May 1, 2025

Quindici rapine in un mese in una città come Brindisi con una popolazione di 88.000 abitanti insieme alla ormai abituale serie di altri reati contro le persone e i patrimoni sono il segno del fatto che la criminalità comune e quella organizzata possano fare sul nostro territorio quello che vogliono. Da anni facciamo presente la gravità di questa situazione con note e lettere aperte inviate anche al Ministro dell’Interno chiedendo il rafforzamento, in termini di nomine e mezzi, delle locali forze di sicurezza che fanno quello che possono con sacrifici ed impegno.

Ma la cose non sono cambiate anzi si aggravano e ai ripetuti appelli si risponde ogni tanto con qualche riunione del Comitato Provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica e con la visita di qualche personalità di Governo che non produce alcuna novità di rilievo.

 

Abbiamo sottolineato ciò che tutti sanno e cioè che la videosorveglianza, comunque assolutamente inadeguata, non basta perché ciò che soprattutto occorre è un costante e attento controllo del territorio con l’impegno sistematico di vigilanza fisica fissa e immobile a mezzo di un adeguato numero di pattuglie di pronto intervento diurne e notturne. E abbiamo anche segnalato l’esigenza di migliorare i servizi informativi per meglio conoscere dove nascono, in che modo si organizzano e come operano i diversi nuclei di micro e macro criminalità.

 

Abbiamo anche fatto appello alla politica istituzionale e a quella partitica perché segnalino la gravità del fenomeno al Governo centrale e perché localmente lo approfondiscano sotto il profilo sociale operando interventi che in qualche modo favoriscono il lavoro giovanile e mettano per quanto possibile al riparo i giovani dal rischio di cadere nella rete di reclutamenti delinquenziali.

 

Finora nulla di apprezzabile si è mosso e questo la dice lunga sulla crisi della politica ed anche sulle difficoltà che le locali agenzie educative incontrano, a partire dalla scuola e dall’associazionismo religioso, nello svolgimento del loro lavoro formativo.

 

Non ci resta che chiedere a tutte le espressioni della società civile e ai singoli cittadini di fare in qualche modo giungere al Ministero dell’Interno e ai responsabili della politica locale la loro protesta per la situazione di insicurezza nella quale sono costretti quotidianamente a vivere ed avanzando richiesta che si passi finalmente dai colpevoli silenzi e dalle generiche promesse all’adozione di misure concrete.

 

Brindisi non vuole alzare la bandiera bianca della resa di fronte agli assalti di una criminalità sempre più diffusa e sempre più baldanzosa. Confidiamo perciò che si determino le condizioni per una svolta nell’opera di contrasto nei confronti di tutte le forme di criminalità.
 

FORUM AMBIENTE SALUTE E SVILUPPO

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