November 7, 2024

E’ stata in questi giorni sollevata la questione della Posidonia le cui praterie occupano spesso larghi tratti delle nostre coste e si è rilevato che non si tratta di un’alga ma di una pianta considerata “specie protetta” che consolida il fondo del mare e limita i fenomeni erosivi delle coste medesime. Si è giustamente lamentato che spesso i gestori degli stabilimenti balneari, in sintonia con i desiderata dei bagnanti, rimuovono talvolta sconsideratamente tale preziosa vegetazione in modo inadeguato contribuendo al degrado del litorale. Ci sarà pure un modo per conciliare la salvaguardia della Posidonia con l’esigenza di assicurare la piacevole fruibilità delle coste nel periodo balneare ma nessuno si muove per approfondire e affrontare tale problema.

 

La domanda è allora come mai le competenti Amministrazioni pubbliche non affrontano per tempo questa questione che si pone all’interno del più vasto problema dell’erosione e del doveroso rifacimento delle coste . E’ vero che ogni anno in primavera la stampa locale ed alcune Associazioni lamentano il degrado delle coste fatto di erosioni, di crolli della falesia con connessi pericoli per l’incolumità dei cittadini, dell’avanzamento del mare fino a lambire e invadere la strada costiera a nord di Brindisi creando situazioni di pericolo per la circolazione dei veicoli . A fronte di tali emergenze quali provvedimenti stanno prendendo le Amministrazioni locali interessate a partire da quella di Brindisi guidata dal Commissario Prefettizio dott. Santi Giuffrè? Che fine ha fatto il piano della costa dopo i rilievi della Regione Puglia sulle procedure adottate e la mancata consultazione popolare? Che esito possono avere i previsti interventi per contenere le mareggiate e i conseguenti effetti erosivi anche a mezzo di barriere sommerse? L’auspicio è chi di dovere abbia la sensibilità di dare a questi quesiti qualche risposta.
FORUM AMBIENTE, SALUTE E SVILUPPO

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