Ostuni, 15 luglio 2025. È in corso un dibattito cittadino di natura squisitamente politica, nel quale il tema dell’urbanistica è stato più volte, a torto o a ragione, citato ed evocato. Non posso, dunque, esimermi dal prendervi parte. Questi oltre due anni di esperienza come assessore tecnico in una giunta di centrosinistra — a mio avviso qualificata e animata da una sincera volontà di ben operare — sono stati per me interessanti, stimolanti, ma anche estremamente impegnativi.
Ho potuto operare con ampia autonomia, ma ho dovuto confrontarmi con la resistenza, da parte di una sola componente politica, non solo ad accogliere le mie proposte, ma persino ad accettare la mia stessa presenza. Tale atteggiamento si è manifestato in tutte le sedi di confronto, istituzionali e pubbliche. La mia disponibilità al dialogo — sempre perseguita, sia sul merito tecnico che sul metodo di lavoro — non è mai stata realmente accolta, generando al massimo assensi formali e rinvii; salvo poi muovere all’assessore tecnico il rimprovero di una presunta scarsa efficacia nel produrre risultati.
Gli esempi sarebbero numerosi, ma mi limito a citare quelli maggiormente significativi per l’assetto futuro della città: dall’avvio dell’Ufficio di Piano per la redazione del PUG, di cui per oltre un anno si è contestata perfino la proposta di accordo di collaborazione con il Politecnico, alla delibera di attuazione della L.R. n. 36/2023, per la quale si chiedeva un’interpretazione non conforme al dettato normativo. Dalla richiesta, da me più volte avanzata, di redigere congiuntamente un Piano del Verde all’ostruzionismo manifestatosi nel processo di adeguamento del PRG al PPTR, con la incomprensibile sottoscrizione del verbale di chiusura della conferenza dei servizi da parte del vicesindaco, con ben due mesi di ritardo.
Le delibere di Giunta sono state sempre approvate all’unanimità, ma più per una volontà del Sindaco di preservare l’unità della maggioranza che per una reale e costante condivisione di intenti. Numerose sono state, infatti, le delibere ritirate, spesso con motivazioni pretestuose, soprattutto nei casi di mia competenza.
Nonostante le difficoltà, alcuni risultati sono stati conseguiti: la chiusura positiva della Conferenza dei Servizi per l’adeguamento del PRG al PPTR, con importanti approfondimenti di natura conoscitiva e normativa; l’aggiornamento, e si auspica la prossima approvazione, del Piano Coste; il concorso di progettazione per la rigenerazione urbana dell’area di Viale Pola; il bando ricognitivo per il Piano di Zona 167, l’avvio della costruzione del Sistema Informativo Territoriale (SIT), la redazione del nuovo Regolamento Dehors.
La questione relativa al Piano di Lottizzazione “Mogale” è solo l’ultima, benché non meno rilevante, tra quelle affrontate. L’approvazione della variante non è mai stata formalmente messa in discussione da alcun componente della maggioranza. I dubbi sollevati dall’assessore all’ambiente — che ha formulato osservazioni prevalentemente di natura procedurale — sono stati da me ascoltati con attenzione. Tuttavia, i miei ripetuti inviti al dialogo e a un confronto nel merito sono rimasti disattesi, così come vanificati sono stati i tentativi di individuare soluzioni tecniche di mediazione, persino nell’ultima seduta di Giunta.
Le problematiche trattate sono complesse, soprattutto in un procedimento che si protrae da oltre vent’anni e nel quale si sono intrecciate competenze e procedimenti di natura e livello diversi. Per semplificare: la Valutazione Ambientale Strategica (VAS) si applica a piani e programmi e ne accompagna, almeno in linea teorica, anche l’attuazione attraverso un piano di monitoraggio; la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), invece, concerne la fase progettuale e si applica a una fase successiva all’approvazione del Piano.
In questo caso, non si è adottata la possibilità, prevista dalla normativa, di svolgere congiuntamente e non in modo sequenziale i due procedimenti, comprimendo così i tempi. L’Autorità competente per la VAS ha espresso un parere motivato circa la compatibilità ambientale della Variante Generale al Piano di Lottizzazione, indicando — come frequentemente avviene — alcuni approfondimenti da svilupparsi in fase di progetto, mediante la VIA. L’Autorità procedente ha quindi adottato la Dichiarazione di Sintesi ai sensi dell’art. 13 della L.R. n. 44/2012, e ha trasmesso tutti gli atti alla Giunta, competente per l’approvazione della variante al PdL (febbraio 2025).
Il fatto che il provvedimento conclusivo della VAS (Rapporto di Sintesi) abbia indicato la necessità di approfondimenti in fase di progetto (VIA), non precludeva assolutamente l’approvazione del piano urbanistico. Giova ricordare, tra l’altro, che si tratta di una variante migliorativa e con una riduzione volumetrica rispetto a un piano già approvato e convenzionato, e che nella stessa delibera di Giunta la richiesta di tali approfondimenti era stata richiamata.
Nel rispetto dell’autonomia di giudizio che credo mi abbia sempre contraddistinto, ritengo che, di fronte a questioni tanto delicate e complesse, si sia scelto di non percorrere la strada di una soluzione condivisa.
L’Assessora all’Urbanistica
Francesca Pace
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