May 26, 2025

Pino Maciste è un pretesto. Una giustificazione, una scappatoia, un ripiego o un appiglio alla voglia di non dimenticare e di mantenere vivissimo il ricordo di una gioventù bella e spensierata.

 

ameri ciottiNon c’è computer in quei giorni degli anni 80. O meglio, mi è stato appena regalato il Commodore 64 ma non so proprio come utilizzarlo. Lo uso per scrivere le partite della schedina ed aggiornare i risultati che prontamente la radio diffonde nel programma Tutto il Calcio minuto per minuto. Il conduttore è Roberto Bortoluzzi e gli inviati Enrico Ameri, Alfredo Provenzali, Everardo Dalla Noce, ed altri ancora.

Tra questi Sandro Ciotti dalla tipica voce gutturale, in lui si identifica la mia domenica sportiva anche perché solitamente è collegato da Milano e una domenica si ed una no narra le vicende del mio Milan. Mio e non ancora di Berlusconi; gli eroi di quei tempi non sono i magnifici olandesi. Si chiamano Antonelli, Novellino, Buriani.

Quell’ anno Ruben, facilmente individuabile per la capigliatura platinata, sbaglia 5 rigori e contribuisce in modo decisivo alla seconda retrocessione del rossoneri che in attacco presentano un centravanti di colore di una scarsezza infinita: Luther Blissett.

 

Bartolini_Pallacanestro_Brindisi_1983-84bis[1]E’ il 1982 e la Bartolini Brindisi, disputa il primo campionato nella massima serie di pallacanestro.

A guidarla, l’ allenatore vincente della Coppa Campioni con il Maccabi Tel Aviv. Tal Rudy D’ Amico, italoamericano alla Joe Pesci con cadenza alla Vito Corleone. L’ inizio delle risposte ai giornalisti è sempre lo stesso: I penz ca…., traducendo alla lettera dall’ inglese I think that, dove quel ca è la sua personalissima versione, nel dialetto originale, di “che”

Gli americani sono 2 e sono neri. Perché lo straniero deve essere americano, deve superare i 2 metri, ma soprattutto non deve essere di carnagione chiara. E difatti, dai telecronisti vengono individuati col termine colored. Stranieri ammessi, per noi che il sabato pomeriggio vediamo le geste di Jabbar, Magic Johnson e Doctor J sono gli slavi ma solo se si chiamavano Dalipagic, Kikanovic o Drazen Petrovic. Slavi della Jugoslavia con capitale Zagabria.

Il termine pick & roll non esiste, l’unico americanismo consentito è box and one, forse rebound, ma solo perché leggiamo Superbasket.

Qualche anno piu’ tardi arriva a Brindisi Jim Grady prima e Marty Byrnes dopo. Americani ma bianchi. Americanini, quasi come la marca di abbigliamento di quei tempi. Questo per il modus pensandi di noi che vediamo nelle telecronache di Dan Peterson la Bibbia della palla a spicchi.

Per due anni consecutivi Marty, a Perugia, segna da centrocampo l’ ultimo tiro vincente. Jim McGregor, attempato allenatore degli umbri, pare abbia imitato in entrambe le occasioni, Rockerduck, l’ acerrimo nemico di Zio Paperone. E si sia mangiato il cappello.

Non ci sono gli abiti eleganti dei coach, né i lucidi scarpini. C’e’ Marco Calamai con la sciarpetta al collo e il nostro, immenso Elio Pentassuglia coi maglioncini fucsia o la scritta OMNIA sul fianco.

 

brindisi tombaPoi c’è il calcio di Ansaloni e Giorgio Tomba. C’è Salvatore Guadalupi con le “briose”telecronache a Teleradiotrans.

 

E poi c’è Gina di Via Conserva con i fantastici gelati al limone, il Bar Lucia con le paste secche e le graff, c’è la 128 e la 127.
C’è Marisa e i volantini. Rino e la birra.

 

C’è Saskja e Hannika, che pare vengano dall’ Olanda ma che sicuramente sono dirette in Grecia. C’è Carmelo che ha confessato (tra qualche anno avra’ fatto outing, li muerti ti la foresteria ) ammettendo di essere ricchione, i gay non esistono. E per questo viene additato e deriso. Coraggioso Carmelo, tanto.

 

donkey kongC’è Cerano ma è una spiaggia bellissima, ancora per poco. Non c’è Sant’ Apollinare ma il ricordo dei piu’ grandi è ancora limpido e non ancora pregno di nostalgica melanconia.

 

C’è il Fiamma e il gioco della scimmia, in fondo al corridoio sulla sinistra. C’è Serpico che è entrato troppo nella parte e sgomma e fa i testa coda facendo volare i motorini.

 

C’è il boxer, lo Ciao e il Bravo. L’ XL e il Paris Dakar.

 

fenech banfiIn televisione c’è Edwige Fenech e Lino Banfi. C’è Uccio lu mbucatu e il Tortuga durante la settimana.

Ma il Sabato, il sabato da Pino Maciste che non mi fa gli scherzi ma solo perché Tu si figghiu di ndrocchia.

Mangiamoci sti bracioli ma non facciamo tardi.

Tra un po’ c’è Lilli Carati

 

P.S. C’era anche mio padre che mi ha insegnato a vivere senza nulla a pretendere.

 

Alfieri Carbone

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