May 25, 2025

“Nella Puglia dell’Ilva, del Petrolchimico, dei danni devastanti per la salute e per l’ambiente provocati da colossi che hanno agito per un arco temporale lunghissimo senza controlli adeguati, ecco che la Regione Puglia adotta il pugno di ferro contro i camini di un piccolo comune, Torchiarolo, responsabili secondo i tecnici dell’ente di provocare un ‘allarmante’ aumento dell’emissione di polveri sottili. Il classico esempio di esercizio della forza con soggetti deboli, mentre con soggetti dallo spessore ben differente i toni sono ben altri (e non è il caso di ricordare la loro portata). Ci ha pensato il Tar, accogliendo il ricorso del Comune, a mettere in discussione questa tesi decisamente opinabile, spiegando che l’aumento delle emissioni nocive nell’atmosfera potrebbe non essere direttamente riconducibile ai 522 camini presenti nel centro abitato di Torchiarolo, e che per stabilire con esattezza i fattori inquinanti serve invece una approfondita Valutazione Ambientale Strategica. Non basta, insomma, spegnere camini e stufe a legno per chiudere una questione ben più complessa e che necessiterebbe di ben altra attenzione e considerazioni, troppo lontane da un governo regionale che anche in materia ambientale si è rivelato largamente insufficiente e al di sotto delle aspettative e delle emergenze.
Già l’arrivare davanti al Tar per una tale vicenda appare in stridente contrasto e contraddizione con il buon senso, dato che i camini crediamo esistano in tutti i comuni della Puglia e non solo a Torchiarolo: in presenza di inquinamento dell’aria, allora, vanno considerati tutti i potenziali fattori inquinanti, senza concentrarsi invece su quello dal minore impatto ambientale. E non ci sarebbe bisogno di magistrati – con relative spese legali – per arrivare a una conclusione tanto elementare quanto scontata, ma evidentemente non per chi ha responsabilità di governo”.

 

COMUNICATO STAMPA MAURIZIO FRIOLO – CONSIGLIERE REGIONALE FORZA ITALIA

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