May 26, 2025

Il Consiglio Comunale di ieri, con i diversi punti di vista sulla razionalizzazione dell’impegno del Comune di Brindisi nelle varie società partecipate, ha lasciato alcuni strascichi polemici.

Questa mattina, l’Avv. Roberto Fusco (Si Democrazia) aveva ribadito la propria posizione attraverso una nota stampa. Nel tardo pomeriggio il Sindaco Consales ha risposto alle parole di Fusco.

Di seguito pubblichiamo integralmente entrambe le note:
Roberto Fusco:
“Nella seduta del Consiglio Comunale del 26 marzo 2015 dedicata al futuro delle società partecipate ho espresso la mia contrarietà al Piano proposto dalla maggioranza perché non prevedente alcun serio ridimensionamento dei costi (a cominciare da quelli della politica), prevedendo di far cassa mediante la vendita delle partecipazioni del Comune in Aeroporti di Puglia e in Bocche di Puglia (porticciolo turistico), ossia di partecipazioni strategiche per delineare lo sviluppo ed il futuro economico della città.

È vero che la partecipazione in Aeroporti di Puglia è minima, ma è anche quella che ci consente di partecipare all’assemblea dei soci della società e di esprimere gli indirizzi e le volontà del Comune.

Ed è vero che Bocche di Puglia è una società indebitata, ma occorre porre in essere prima un programma di uscita dal debito e di rilancio della sua attività, con una partecipazione pubblica che influisca sugli indirizzi di gestione e di rilancio, e non la vendita nella fase attuale, che sarà certamente una svendita, a prezzo vile, che non risolverà certo i conti del Comune.

Se proprio occorre far cassa, come sicuramente è necessario, si può procedere – come ho proposto – alla vendita delle due farmacie comunali che, essendo state risanate, si possono collocare sul mercato traendone oggi un buon prezzo, così come si può procedere all’accorpamento della Multiservizi con la Energeko (come proposto da altri consiglieri dell’opposizione), eliminando i costi di un doppio organo amministrativo e di controllo,

Ma nulla da fare. É rimasta solo una vox clamantis in deserto.

 

Mimmo Consales:
“Le motivazioni addotte dal consigliere comunale Roberto Fusco per giustificare la sua contrarietà al Piano di riordino delle società partecipate sono a dir poco imbarazzanti.
Fusco fa considerazioni che vanno decisamente controtendenza rispetto ai reali interessi del territorio. Partiamo dal citato ridimensionamento dei costi della politica. Fusco fa finta di ignorare che la nostra Amministrazione ha deliberato il ‘taglio’ di una società, la Bocche di Puglia, che negli anni ha prodotto solo un mare di debiti (a carico dei cittadini) e che l’ottimo lavoro svolto dal Presidente Dario Montanaro (nominato dal sottoscritto, al di fuori della ‘politica’) è servito a contenere lo strapotere del gruppo di maggioranza che risponde ad un privato. Adesso, però, non ha più senso continuare a sprecare denaro pubblico e quindi è il caso di inserire questa società tra le quote da dismettere.

Nella gestione della più grande società partecipata (Multiservizi), invece, abbiamo eliminato le nomine ‘politiche’, abbattendo totalmente le spese ed i rimborsi per gli amministratori. Ed a questo vanno aggiunti i tanti costi di gestione che abbiamo eliminato, così come ampiamente riferito durante il Consiglio Comunale. E che dire, poi, della quota infinitesimale posseduta all’interno di Aeroporti di Puglia. Tutti avremmo voluto conservarla, ma la legge di stabilità ci impone di cederla in quanto, pur non comportando costi, non ci consente di incidere. Quindi è perfettamente inutile fare demagogia, così come è banale affermare che l’Amministrazione Comunale ha voluto solo far cassa.

Un ultimo accenno ad altri due cavalli di battaglia di Fusco e del consigliere Rossi.

Il Consorzio di Torre Guaceto, a cui abbiamo sottratto cinquantamila euro di costi gestionali, ma solo per indurre lo stesso Consorzio a spendere meglio il denaro pubblico. Siamo prontissimi a reinvestire quel denaro, invece, per progetti mirati alla salvaguardia ambientale.

Per quanto attiene, infine, alla mancata fusione tra Multiservizi ed Energeko, abbiamo detto con estrema chiarezza che avverrà nel tempo, ma oggi questa operazione è prematura ed assai pericolosa in quanto la Multiservizi è un ammalato che non corre più pericoli di vita ma è ancora in prognosi riservata. L’Energeko, pertanto (che ha i bilanci a posto), potrebbe rappresentare un’ancora di salvezza, soprattutto a tutela di circa duemila dipendenti delle due partecipate a totale capitale pubblico”.

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