2015, Prophecy Productions
Genere: post black metal / shoegaze
I Les Discrets sono fra gli alfieri del post-rock francese, creatura musicale nata dal mastermind Fursy Teyssier, che nel corso di appena due album è riuscita a ritagliarsi un spazio di un certo riguardo nella scena internazionale, incontrando sia il plauso della critica che degli ascoltatori, complice anche la collaborazione del connazionale Neige (ovvero Alcest), che ha contributo a fomentare l’hype attorno all’esordio della band.
Dopo appena due releases, i Les Discrets danno alle stampe un live album, che racconta il concerto tenutosi al Roadburn Festival in Olanda, il 19 aprile 2013. Stilisticamente parlando i Les Discrets suonano un post-rock fortemente influenzato dallo shoegaze e compattato nella forma canzone, utilizzando le chitarre per creare paesaggi sonori onirici, sorretti dal classico wall of sound di riverberi, delay e distorsioni, per lasciare intravedere solo brevissimi momenti accenni alle tonalità black metal, rintracciabili nell’uso del tremolo picking, screaming vocals e doppia cassa.
Musicalmente “Live at Roadburn” è un album energico e “sentito”, che dimostra la grande passione che i musicisti infondono alle loro live performances. Essendo un disco dal vivo è normale aspettarsi alcuni stravolgimenti, che arrivano difatti puntuali, come “Song fo Mountains” decisamente più pesante ed heavy della controparte in studio, nonché uno dei pezzi più riusciti dell’intero lotto. Interessanti anche gli spunti prettamente “jammistici” di “Chanson d’Automne”, che rendono l’ascolto più curioso e vario, con l’introduzione di sezioni nuove, che gettano una nuova luce su brani già noti. La tracklist contiene pezzi estrapolati da entrambi gli album in studio: la melodica e sognante “L’Échappée”, l’epica “Au Creux de l’hiver” o l’atmosferica “La Nuit Muette”. “Live at Roadburn” consegna una band in grande forma, che riesce a trasporre alla perfezione il proprio stile anche sul palco, merito sopratutto di un mixing egregio che rende ogni strumento perfettamente bilanciato, fatta eccezione per alcune sezioni di “Les Feuilles L’olivier” in cui la voce risulta leggermente soffocata, un aspetto però di secondaria importanza che non mina la qualità della performance.
Unica nota dolente, essendo un concerto dal vivo, è la scarna interazione fra la band ed il pubblico, elemento quasi del tutto assente, con Teysser che si limita a pronunciare degli standardizzati “thank you very much” alla fine di ogni canzone, facendo sembrare il tutto una forzosa cortesia.
Al di là di questi dettagli, “Live at Roadburn”è un live report di qualità, che non mancherà di fare contenti sia i fan della band che tutti coloro che si avvicineranno per la prima volta ai Les Discrets con questo disco.
James Lamarina
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