May 7, 2025

L’approssimarsi di importanti scadenze istituzionali per la Città di Brindisi, impone ai gruppi di maggioranza che sostengono il Sindaco Consales, di operare analisi approfondite e formulare proposte concrete, per fornire ogni contributo utile a costruire percorsi tali da rilanciare l’economia del territorio e tutelare lo sviluppo sociale della collettività.

 

In questa ottica ho chiesto ed ottenuto dal Sindaco di convocare un incontro per il Giorno 07 Gennaio alle ore 09,30 per offrire una articolata riflessione sullo stato dell’arte, sulle problematiche connesse allo sviluppo industriale, alle tematiche relative all’abbandono del gruppo ENI dal petrolchimico di Brindisi, alla tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini, alla necessità di rilanciare l’occupazione.
Voglio ricordare che il nostro settore industriale rappresenta il 30% del PIL generato direttamente, mentre almeno un altro 40% deriva da quanto le aziende industriale immettono nel sistema, per salari, commesse, forniture.

 
Il Patto per il Sud sia il buon viatico per riaprire il confronto negoziale con tutto il sistema industriale nel suo complesso, che porti finalmente alla luce le potenzialità di ciascuna filiera produttiva ( aeronautica, chimico-farmaceutica, energetica, agro-alimentare, impiantistica, ecc.) e quindi individui una sorta di piano regolatore dei sistemi produttivi.

 
E’ il territorio, le forze politiche e le Istituzioni, le forze sociali che devono programmare lo sviluppo del territorio, individuando quegli investimenti da supportare, secondo la logica dei costi-benefici, cancellando una volta e per tutto quei NO a prescindere che hanno, purtroppo, portato questo territorio sull’orlo del baratro socio-economico.

 

 

Massimo Pagliara
Consigliere Comunale con Delega Speciale al S.U.A.P.

One Comment

  • Rispondi
    emilio
    6 Gennaio 2016

    Difficile dare un giudizio obiettivo quando si ha il piede in tre scarpe.E’ stato proprio lo sviluppo industriale selvaggio che ha portato la città sull’orlo del baratro socio economico,non certo i NO che purtroppo sono nati molti anni dopo le industrie.