May 4, 2025

MIOPE“Miope” è una tra le nuove realtà musicali emergenti della nostra regione.

L’esordio risale al 2010 con Giancarlo Triarico, voce, chitarra e anima della band che insieme ad Antonio Trifirò (batteria), Alessandro Muscillo (basso), Simone Rosato (chitarra) e Isabella Benone (violino) ha dato vita a un progetto artigiano, una sorta di patriarcato musicale il cui sound spazia dal folk al rock, dal jazz al blues, fino alla canzone d’autore.

 

In questi primi anni di vita, il quintetto brindisino ha svolto un’intensa attività live, condividendo il palco con artisti e gruppi importanti come Dente, Brunori Sas, Modena City Ramblers e Perturbazione. Dopo la pubblicazione dell’album “Pensavo di smettere” del 2012, sul finire dello scorso anno la band ha pubblicato il secondo lavoro discografico dal titolo “Artista sconosciuto”.

 

Copertina MiopeIl nuovo disco è un anello di congiunzione tra i due lavori discografici. I brani evidenziano una naturale presa di coscienza da parte di Triarico riguardo tematiche quali l’amore, il disagio sociale, i problemi occupazionali e il bieco consumismo.

 

Nel nuovo disco di Miope è presente il brano “Adesso tocca a me” ispirato a un giovane brindisino, noto soprattutto per i tuffi in mare, anche fuori stagione, dalla banchina del porto interno. Un testo che mette in risalto l’aspetto storico e romantico di quel gesto, al di la dell’aspetto legato al solo folklore o di una percezione astratta sospesa tra malessere e innocente gesto simbolico alla ricerca di una propria dimensione più piena, più viva.

 

 

RADI@zioni PLAYLIST 2015 per BRUNDISIUMContinua la pubblicazione da parte dei conduttori di Radiazioni delle classifiche dei migliori dischi pubblicati nel 2015. Riportiamo di seguito quella di    a cura di Camillo Fasulo e Carmine Tateo.

 

RADI@zioni/NRG PLAYLIST 2015

 

CLUTCH “Psychic Warfare” (2015)

Uno tra i migliori gruppi rock in attività e uno dei migliori rock album pubblicati nel 2015! Come suona “Psychic Warfare”? Più o meno come qualsiasi altra cosa dei Clutch: un concentrato di adrenalina, sudore e passione viscerale per l’amplificazione elettrica. Tutti elementi base per ben riuscire in quel genere nato ormai più di sessant’anni fa, cento volte dato per morto e mille volte risorto. Più prosaicamente, la mistura di southern, blues, stoner e psichedelia che da sempre contraddistingue la cifra stilistica del quartetto del Maryland, non cambia di una virgola, se non nelle sfumature. “All killer, no filler”: ecco spiegata in quattro parole la natura del nuovo lavoro dei Clutch.

 

GOBLIN REBIRTH “Goblin Rebirth” (2015)

Perché mostri sacri della musica quali Agostino Marangolo e Fabio Pignatelli hanno intrapreso questa avventura? Perché hanno voluto riesumare ancora una volta il nome Goblin? Cosa ha spinto questi due grandi musicisti a compiere un’operazione del genere? Alla luce di quanto è successo in questi ultimi anni, tra reunion, progetti, side projects tutte con il nome della mitica e leggendaria band degli anni Settanta, i Goblin Rebirth sono la risposta unica e più credibile a tutte queste domande, spazzate via dalla bellezza e dalla sincerità della musica contenuta in questo bignami del prog d’annata.

 

MERCURY REV: “The Light In You” (2015)

È una strana storia quella dei Mercury Rev. Band dalle tante anime e dai mille volti, capace di tirar fuori, in decenni di onorata carriera, dei veri capolavori e poi di perdere improvvisamente la strada, vittima del successo, di litigi, ripicche, droghe e chissà cos’altro. Partiti dall’alternative rock psichedelico i Rev sono approdati al dream pop tra magia e passi falsi, momenti d’alta scuola e attimi d’indecisione. Succede a tutte le band che restano sulla breccia a lungo e forse è questo un destino inevitabile. Si erano smarriti in una selva oscura di dantesca memoria, creativamente parlando. Un periodo di crisi, di incertezza totale da cui ora cercano di uscire trovando la loro personale luce in fondo al tunnel. “The Light In You” è un disco autunnale, come le foglie che cadono e ti restano attaccate alle scarpe quando piove…

 

BUILT TO SPILL “Untethered Moon” (2015)

L’ottavo disco dei Built to Spill “Untethered Moon” esce a distanza di sei anni dal buon “There is No Enemy” e si tratta del primo con la nuova formazione, che comprende, oltre al leader, il chitarrista Doug Martsch, Steve Gere alla batteria e Jason Albertini al basso. La band dell’Idaho, attiva da 22 anni, ha attraversato nella sua lunga carriera vari percorsi musicali: dall’urgenza hardcore degli esordi, fino ad elaborare un sound più rivolto verso sonorità “indie/alternative rock” soprattutto nelle ultime produzioni. “Untethered Moon” pur non raggiungendo le vette del capolavoro “Perfect From Now On” si colloca comunque tra i migliori lavori della band. La cosa che più colpisce, risulta l’abilità dei nostri nel far convivere generi musicali spesso distanti tra loro pur rimanendo fedeli al contesto.

 

ALGIERS “Algiers” (2015)

Algiers come “Algeri”, la capitale dell’Algeria, stato nordafricano che si affaccia sul Mar Mediterraneo tra il Marocco e la Tunisia. Ma Algiers è anche il nome di una band americana. La loro musica è un’affascinante miscela di black music e new wave, e, diciamolo subito, ci piace moltissimo. Basso catacombale, percussioni secche come fucilate, chitarre taglienti come una lama di metallo e cori che accompagnano la bella voce calda e pastosa del loro cantante-chitarrista Franklin James Fisher. Proprio una bella rivelazione!

 

DEMOB HAPPY “Dream Soda” (2015)

Forse questo disco avrebbe potuto uscire nel 1995, in piena era “grunge” e non avrebbe sfigurato in quella scena… e invece eccolo qua a far bella mostra di sé nel 2015! I DEMOB HAPPY è come se avessero rovistato nell’archivio dei Nirvana per studiarne le caratteristiche e poi distillarle traendone un lato … più inglese. L’album scorre che è una meraviglia, traccia dopo traccia, ascolto dopo ascolto! Sperando che il prossimo album regali ancora altre emozioni, possibilmente con meno “scopiazzature”, per ora godiamoci questo “Dream Soda” al massimo del volume. Gran bel CD!

 

WILL BUTLER “Policy” (2015)

L’uscita da “solista” per Will Butler non può che confermare che il talento della band madre, gli Arcade Fire, non è solo appannaggio dell’altro mr. Butler, Win, ma anche di chi lo supporta, come ad esempio il fratellino minore William… per gli amici Will! Will aveva bisogno di staccarsi da quanto fatto finora con gli Arcade Fire. Ecco allora “Policy”, album breve ma di valore, dal sapore vintage ma anche fresco ed allo stesso tempo anche romantico. Rock semplice e diretto. Animato da un’energia bruciante!

 

Moustache Prawn “Erebus” (2015)

“Erebus” è il 2° album per i Moustache Prawn. È un disco fresco, vivace, che entra in testa fin dal primissimo ascolto. Contiene 13 brani frizzanti e nervosi quanto basta che fanno capire subito quali sono le qualità della band!

“Erebus” è un concept album, parla di isole che appaiono all’improvviso, di scienziati cattivi, di strane creature chiamate skratz e poi di ambientalismo, di rispetto per gli animali. I suoni sono ottimi, forti ed equilibrati, privi di freni creativi… Insomma, per farla breve: tenete d’occhio i Moustache Prawn, stanno crescendo vertiginosamente!

 

THE LIBERTINES “Anthems For Doomed Youth” (2015)

Dopo anni di false partenze e qualche confusa apparizione live, Mr. Barat e Mr. Doherty sono riusciti, una volta per tutte, a dar voce al loro rapporto di odio e amore. Il resoconto lo troviamo su un album rilasciato nello scorso settembre. Dopo ben 11 anni i due “Peter Pan” inglesi sono finalmente cresciuti e questo ultimo lavoro ne dà ampia dimostrazione. I due sono in splendida forma e “Anthems For Doomed Youth” sembra avere tutte le carte in regola per recuperare tutto il tempo perduto!

 

Jon Spencer & The Blues Explosion “Freedom Tower” (2015)

Jon Spencer è l’uomo che ha re-inventato il rock’n’roll donandogli nuova forma e colore fino a ricreare un nuovo e personalissimo genere… Oppure, in antitesi, questo “Freedom Tower” è, per certi versi, una minestra riscaldata… ma da un cuoco perverso che è un astuto showman! Già dalle prime battute si capisce che aria tiri. Chi ascolta viene colpito da riffs esplosivi e coinvolgenti, che aprono la strada ad un mix di ritmi rock’n’roll martellanti con i quali è impossibile fermarsi.

(a cura di Camillo Fasulo e Carmine Tateo)

 

 

 

MARCO GRECO

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