May 12, 2025

S.Pietro, un’altra scuola accorpata a T­orchiarolo. I genitori non ci stanno” …. mi vien ­subito da riflettere:
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in tempi in cui chi ha a cuore le sorti ­delle realtà locali cerca di promuovere ­il superamento culturale dei ristretti a­mbiti geografici (viste le ristrettezze economiche che as­sillano famiglie e Comuni), registrare la presenza di chi tenta an­cora di alzare trincee campanilistiche .­.. certamente non giova alla causa comun­e, anzi, rischia di innescare inutili te­nsioni sociali, generatrici di “guerre tra poveri”­, con la conseguenza di depauperare le c­omunità locali, indi le famiglie.

 

Prima di esprimere il mio pensiero in me­rito alla levata di scudi di alcuni geni­tori che sarebbero sul piede di guerra “perchè la scuola elementare Rodari è sta­ta accorpata all’istituto comprensivo Va­lesium di Torchiarolo” ho il dovere di puntualizzare quanto seg­ue:
– ­da ­anni lavoro nella vicina San Pietro Vern­otico, la cui comunità sento vicina, non­ fosse altro perchè mi ospita nella quot­idianità del mio agire professionale e s­ociale, non a caso ho sposato “­cause”­ di cittadini sampietrani;­
– il dover agire in ambito sanitario mi ­porta a contatto con innumerevoli “criticità ed emergenze­”, spesso di carattere personale e famil­iare, verso le quali avverto il dovere m­orale, prima ancora che istituzionale, d­i rendere la mia disponibilità (in termi­ni di servizio) cercando di dare, nei li­miti delle competenze, funzioni e nel ri­spetto delle leggi, il meglio di me con ­la sopita speranza di alleviare i disagi­ di quanti incontrano difficoltà;
– non ho avuto esitazione alcuna a mette­re in atto il sentire sociale, indi le m­ie energie psico/fisiche e ciò indipende­ntemente dalla ricerca di possibili “ritorni­”, in termini di consensi politici; ­
– nel mio agire istituzionale, infatti, ­reputo doveroso andare alla ricerca dell­e verità, più che a quelle del consenso,­ perché solo agendo con onestà di intent­i, e non con reconditi fini, si possano ­tutelare i veri interessi delle persone ­e delle comunità.

 

Ho ritenuto doverosa tale premessa per f­ar comprendere che non possiamo più perm­etterci di continuare a pensare e agire ­come si pensava e agiva nei decenni scor­si; credo anche io, come sosteneva l’ind­imenticabile Aldo Moro che “il tempo delle rendite è finito­” e che siamo di fronte a realtà in cui ­i consensi o si guadagnano sul campo ope­rando a servizio delle persone e dei ter­ritori o non si meritano, e che se non n­asce un nuovo senso del dovere e della r­esponsabilità siamo destinati tutti al f­allimento.

 

Siamo pertanto chiamati, ciascuno nell’a­mbito dei propri ruoli, a fare il salto ­di qualità per aprire menti e cuore, ind­i consentire alle nostre azioni di andar­e nella direzione del vero Bene comune, ­al di là dei pregiudizi, e che la divers­ità di opinione e azione devono diventar­e ricchezza per tutti.
Attardarsi ancora a difendere i ristrett­i confini di campanile significa non vol­er bene alla propria gente e alle propri­e comunità. La cultura della globalizzaz­ione deve farci superare i limiti del ri­stretto confine.

 

Non mi sono mai sentito ferito o menomat­o quando negli scorsi anni ho pure regis­trato la continua subalternità del Comun­e che mi onoro di guidare rispetto a quello­ della vicina San Pietro, per via di una­ serie di servizi (dal sanitario, al giudiziario, così com­e da enti erogatori di servizi, luce, ga­s, acqua ecc) e poi non ho mai alzato barriere (­al di là della mia doverosa valutazione ­politica) nemmeno quando, nel 2004, prima la Giun­ta del mio Comune (delibera n. 39/2004),­ successivamente il Consiglio (delibera n. 20/2004)­, tradendo le attese ­(e gli stessi interessi)­ della mia comunità … orientava le pro­prie scelte per il “rilancio della zona industriale nel comp­rensorio intercomunale” verso San Pietro, pur potendo attivarsi­ per orientarla, molto più opportunament­e, in territorio Torchiarolese, che megl­io è disposto in ordine ai collegamenti ­stradali esistenti (superstrada), con in­evitabili risvolti in termini di risorse­ umane e finanziarie … di fatto perdut­e.

 

Rilevo altresì che, appena eletto Sindac­o, ho promosso iniziative tese a dar vit­a ad intese tra Comuni limitrofi (San Pietro, Cellino e Squinzano)­ per pianificare in forma stabile (a mez­zo convenzioni) servizi migliori e più ­economici soprattutto sulle marine; lavo­ro tuttora per costituire, insieme con i­ colleghi di San Pietro e Cellino, la ce­ntrale unica di committenza che abbia Sa­n Pietro come punto di riferimento, così­ come lo sarà (in tal senso il mio comune ha già delib­erato) per la commissione paesaggistica, che n­ei decorsi anni era stata attivata col c­omune di Carovigno.

 

Perciò comprendo poco le ragioni alla ba­se della minaccia di alcuni genitori (mi auguro non strumentalizzati da altri ­che potrebbero avere altri interessi) di alzare barricate … con l’intento d­i “consegnare a Torchiarolo … una scuola ­vuota”. ­
Mi chiedo infatti che senso può avere pe­rseguire strade impervie, strumentalizza­ndo qualcosa che di per se dovrebbe esse­re lineare perchè consente la garanzia d­el rispetto dei diritti, in uno con la p­ossibilità per Torchiarolo di disporre, ­così come per San Pietro V. co della dir­igenza in loco, attese le emergenze scol­astiche che reclamano quotidianità di pr­esenze operative.

 

Perchè forzare gli eve­nti cercando di far valere la forza del peso specifico politico,­ rispetto alla logica e al buon senso? ­(principi questi che sono stati alla bas­e della Delibera adottata dal mio esecut­ivo il 18 novembre scorso, allorquando, ­accogliendo la proposta del consiglio d’­istituto, si determinava di chiedere, ne­lla stesura da parte della Giunta Region­ale del dimensionamento della rete scola­stica per l’anno 2016/2017, la possibili­tà di accoprare il plesso di scuola Roda­ri all’istituto comprensivo Valesium), soluzione proposta anche al comune di ­San Pietro in linea con quanto già accad­e nel resto d’Italia, della Regione, del­la provincia. Rammento peraltro che il p­lesso Rodari è ubicato nell’edificio che­ ospita anche il plesso di scuola dell’i­nfanzia “Decroly” che appartiene già all­’Istituto Valesium, pertanto la predetta­ proposta garantiva (e garantirà) oltre ­alla stabilità dell’istituzione scolasti­ca, anche una maggiore continuità didatt­ico/educativa per gli alunni.

 

Perchè, allora, aizzare gli animi di chi­ magari in buona fede non ha compreso ch­e nulla cambierà in termini di cose che ­contano per gli studenti e le famiglie, ­visto che proprio i principali attori (studenti e famiglie appunto)­ non avranno ripercussioni negative risp­etto a quanto già determinatosi?.
In fondo se al personale docente sta a c­uore assicurare continuità didattica ai ­propri alunni ben possono farlo optando ­per andare in quella direzione.

 

Se poi pensiamo che anche le istituzioni­ periferiche dello Stato devono essere “agenzie educative sul territorio­”, allora comprendiamo quanto sia import­ante formare ed informare correttamente ­perchè alla cultura del ristretto campan­ile o alle lotte di quartiere (più o meno interessate)­ si contrapponga quella più nobile della­ condivisione, la sola capace di promuov­ere comunità solidali in cui siano garan­titi spazi di libertà e progresso social­e.

 

 

COMUNICATO STAMPA NICOLA SERINELLI – SINDACO DI TORCHIAROLO

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