Da oggi la casa per le tartarughe marine in difficoltà “Luigi Cantoro” ha una nuova ospite. Si tratta di una Chelonia mydas, comunemente detta tartaruga verde per via del suo bellissimo colore.
L’esemplare ha all’incirca 4 anni, è giovane (il sesso di questa specie si riconosce solo quando l’animale raggiunge l’età adulta, intorno ai 20 anni di vita), pesa poco più di 500 grammi e purtroppo ha subito l’amputazione della pinna anteriore destra. La ferita è ormai cicatrizzata e con tutta probabilità è stata causata da reti nelle quali l’animale potrebbe essere rimasto impigliato tempo addietro.
E’ proprio nella disabilità che vanno ricercate le ragioni del recupero di questa tartaruga. Pur non apparendo a rischio di vita, la piccola non ha modo di nuotare alla stessa velocità delle sue simili, è più lenta, condizione che, unita alla sua necessità di vivere sui bassi fondali ne hanno comportato la cattura.
L’animale è stato recuperato negli scorsi giorni sulla riva della costa di San Foca, temporaneamente ospitato presso le apposite strutture di Calimera e successivamente trasferito proprio nel nuovissimo Centro “Luigi Cantoro” di Torre Guaceto.
Questo è un animale straordinario e non solo per questioni estetiche, ma soprattutto per le caratteristiche uniche che lo differenziano dalle altre tartarughe. La Mydas, infatti, a differenza delle Caretta caretta e della Dermochelys che si nutrono di pesci, è vegetariana, adora la lattuga di mare. Caratteristica che, quindi, la porta a vivere ad acque basse per via della presenza dei vegetali e a riparo sia dai grandi predatori marini che da quelli umani, poiché, non essendo interessata ai pesci e non avvicinandosi alle imbarcazioni dei pescatori, non rischia di essere catturata per errore.
Ma non solo; questa tipologia di tartaruga popola il Mediterraneo orientale ed è davvero raro trovarne qualche esemplare in questa zona, infatti ne viene recuperato 1 ogni 400 tartarughe comuni.
Per conoscere il reale stato di salute di questo animale, bisognerà attendere qualche giorno ed il compimento di tutti gli accertamenti del caso. L’auspicio è che questa tartaruga si rimetta subito in sesto per poter tornare alla vita in mare non appena possibile, in ogni caso ora è al sicuro ed in buone mani.
COMUNICAZIONE CONSORZIO DI GESTIONE DI TORRE GUACETO
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